ANNO 25 n° 110
San Nazareno, pensaci tu
Alle 16 l'incontro decisivo tra i rappresentanti locali e quelli nazionali del Pd
Guerini e Melilli ascoltano gli ex ds e i fioroniani: accordo o tutti a casa
27/01/2016 - 10:58

VITERBO– Tirate fuori dagli armadi le cravatte buone, gente, perché oggi si va al Nazareno. Uau. Ore 16: nella sede del Pd, ex convento in pieno centro di Roma, ecco l’incontro decisivo, o almeno quello che dovrebbe risolvere questa crisi lunga quasi quaranta giorni. In un senso o nell’altro, oggi comunque sapremo le idee del Partito democratico (quello nazionale, quello serio), circa il futuro dell’amministrazione di centrosinistra che governa il Comune di Viterbo.

 

Da una parte, i big, cioè Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, braccio destro di Renzi, e Fabio Melilli, deputato reatino, segretario del Pd regionale: due mastini abituati in genere a risolvere situazioni ben più bollenti di quella viterbese, che tutto sommato è una piccola bega di provincia (anche se rischia di far cadere un’amministrazione). Dall’altra, i (poco) fantastici quattro, tre uomini e una donna come i personaggi Marvel. Il segretario provinciale Andrea Egidi (corrente dei giovani turchi), il capogruppo in consiglio comunale Francesco Serra (panunziano), il segretario dell’Unione comunale Stefano Calcagnini (fioroniano) e la vicesindaco Luisa Ciambella (fioroniana).

 

Entrambe le parti presenteranno il loro punto di vista su questa faccenda. Egidi dirà che spetta al sindaco, e solo a lui, risolvere questa crisi, ‘'che è crisi dell’amministrazione e non del partito’’. Sempre che ci siano ancora i tempi e i margini per uscirne. Serra ricapitolerà il percorso che ha portato lui e altri sei consiglieri comunali del Pd a sfiduciare (seppur non formalmente) il sindaco e la sua giunta. E magari ribadirà l’intenzione di chiudere qui questa esperienza amministrativa, così com’è. Calcagnini rivendicherà all’Unione comunale quel ruolo di unico organo del partito che può dettare la linea sulle vicende di Viterbo città, sulla falsariga di quella che è per Camera e Senato la direzione nazionale del Pd. Ciambella, dal canto suo, porterà i risultati concreti portati a casa dall’amministrazione in questi due anni e mezzo, magari ammettendo ''che la comunicazione tra noi può essere migliorata’’.

 

Spetterà poi ai due big trarre le conclusioni. Ed eventualmente A) indicare una soluzione all'enigma oppure B) suggerire una strategia d'uscita per assecondare il cupio dissolvi di una parte del Pd e trovare il modo il più indolore possibile per archiviare l'esperienza Michelini. Michelini che tra l'altro sarà l'ultimo a chiudere il giro delle consultazioni romane. Quando? Probabilmente domani, visto che a ieri sera non era stato ancora convocato al Nazareno. E l'ultimo, si sa, è sempre quello che chiude la porta.




Facebook Twitter Rss