ANNO 25 n° 116
Rientro della Macchina, c'è la delibera
Firmato l'atto per riportare Fiore del cielo in città da Expo
Se ne occuperà ancora la ditta Ciorba, che si affiderà alla Pepa di Ravenna
02/01/2016 - 10:51

VITERBO – Ancora qualche giorno. E per quello che si è aspettato finora (dal 31 ottobre, data di chiusura di Expo), un altro po’ di attesa ci può anche stare. Metà gennaio, forse qualcosa in più, è il periodo da tenere d’occhio, magari per appostarsi all’uscita della superstrada armati di binocolo e di tanta pazienza. La Macchina di Santa Rosa sta per tornare a Viterbo, dopo due mesi trascorsi da sola, esposta non al freddo e al gelo (l’inverno è clemente) ma alle polveri sottili dell’inquinatissima atmosfera lombarda.

 

Martedì la giunta comunale ha firmato la delibera che affida le operazioni di rientro di Fiore del cielo dopo la prolungata missione (dalla fine dello scorso aprile) ad Expo, esposta al padiglione Eataly. Una permanenza trionfale – il simbolo di Viterbo è stato ammirato da milioni di persone – che però nelle ultime settimane era finito nel mirino dei criticoni di professione, i quali lamentavano una certa sciatteria (eufemismo) da parte del Comune nel non aver provveduto ad un pronto rientro. Come se riportare giù un affare di trenta metri e di parecchie tonnellate fosse un’operazione elementare…

 

Del viaggio si occuperà la Ciorba costruzioni, la stessa azienda che curò il viaggio di andata. Ma complice il periodo festivo, e le procedure burocratiche previste per accedere ed operare all’interno dell’area espositiva, bisognerà appunto pazientare qualche giorno in più: ‘’Fortunatamente ci siamo affidati alla stessa azienda di trasporti che aveva consegnato la Macchina all’andata – dice Ombretta Ciorba – e che dunque è già accreditata presso Expo. Questo significa che avrà dei vantaggi sui tempi e sullo snellimento delle pratiche, visto che è ditta che ha già lavorato con l’organizzazione milanese’’. Si tratta della Pepa trasporti di Ravenna, realtà specializzata in questo tipo di soluzioni logistiche.

 

Smontata e caricata su due trasporti eccezionali, allora, la Macchina di Santa Rosa potrà riprendere prima la tangenziale di Ovest, poi l’autostrada del Sole in direzione sud (nel frattempo è stata anche aperta la variante di valico per scavalcare più agevolmente gli Appennini) e dunque tornare in città. Magari in attesa di altri viaggi, forse in Cina, in un futuro più o meno prossimo e in un'atmosfera se possibile anche più inquinata di quella meneghina.




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