ANNO 25 n° 115
Provincia, ecco un nuovo consiglio
Convocato il 26 marzo. All'ordine del giorno l'ingresso di Piazzai (Pd)
17/03/2014 - 17:00

VITERBO – Torna a riunirsi il consiglio provinciale, mercoledì 26 marzo. La convocazione fa seguito all’ultima seduta del 5 marzo scorso, quando però l’assemblea neanche cominciò a causa della mancanza del numero legale: un chiaro segnale che l’accordo in maggioranza non era stato trovato, visto che fu proprio una parte di maggioranza a disertare l’aula. Adesso c’è curiosità per vedere se le varie anime che sostengono il presidente Meroi (Nuovo Centrodestra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc) avranno trovato un punto d’incontro. Ma è anche possibile, visto i precedenti, che ci sia un altro nulla di fatto.

L’obiettivo è sempre quello: imporre una giunta politica che prenda il posto di quella di quattro tecnici nominata ad inizio febbraio dal presidente per porre fine alle beghe della maggioranza. I tecnici sono in carica da allora, perché finora i partiti non sono riusciti a convergere né sul numero della nuova, ipotetica, giunta, né sui nomi che la andrebbero a comporre. La minoranza, d’altro canto, aveva annunciato una mozione di sfiducia allo stesso Meroi che però manca ancora di una firma (ne servono dieci), visto che il decimo consigliere d’opposizione ancora non è stato nominato – sarà Tolmino Piazzai – dopo le dimissioni di Bengasi Battisti. Proprio questo, la surrosa, sarà uno dei punti all’ordine del giorno, insieme probabilmente a quello saltato nella precedente convocazione, “situazione politica dell’ente”.

Particolarmente attese le mosse del Nuovo Centrodestra, la compagine più numerosa ma non senza spaccature al suo interno e che negli ultimi tempi è tornata a ventilare un clamoroso spostamento all'opposizione. Il gruppo di alfaniani quasi al completo, tra l’altro, la scorsa settimana era a cena in un locale del capoluogo con l’europarlamentare Alfredo Antoniozzi: si sarà parlato delle prossime elezioni europee, certo, ma anche della Provincia. Mentre anche in queste settimane sono previsti vertici di maggioranza. Molto meno previsto – e prevedibile – che si raggiunga invece un accordo.




Facebook Twitter Rss