ANNO 25 n° 116
Project financing, la parola al consiglio
Sull'ampliamento della struttura, molte perplessità tra i consiglieri
10/04/2015 - 10:15

VITERBO - Ampliamento del cimitero di Grotte Santa Stefano, il consiglio comunale chiamato a votare la revoca del project financing presentato dalla ditta Silve. E’ quanto ha richiesto il tribunale amministrativo regionale e all’interno della maggioranza non mancano le perplessità.

 

La questione è piuttosto complicata. In soldoni tutto ha inizio con la scelta dell’amministrazione Marini di andare a completare il cimitero di Grotte attraverso l’azione di privati. La ditta Silve - che gestisce e gestirà fino al 2017 i cimiteri di Viterbo città e frazioni, compresa anche la redditizia attività del forno crematorio – presenta un propria offerta: si dichiara disponibile a completare il cimitero grottano in cambio di una concessione del servizio di gestione dei cimiteri per 20 anni.

 

Quando subentra l’amministrazione Michelini quest’ultima ritiene opportuno revocare il project financing, valutando mutate le condizioni oggettive e ritenendo troppo vantaggioso quel project financing per il privato. Tutto sulla valutazione che il forno crematorio viterbese è uno dei pochi nel Lazio e la pratica è sempre più richiesta. In sostanza c’è un boom nel settore delle cremazioni. L’amministrazione procede alla revoca attraverso una delibera di giunta.

 

La Silve presenta ricorso al Tar chiedendo o l’annullamento della revoca o un risarcimento. I giudici prima di prendere una decisione hanno richiesto al Comune di Viterbo di presentare la delibera di consiglio approvata, entro sessanta giorni. Ma una delibera di consiglio non c’è e quindi arriverà nella sala d’Ercole entro aprile. Probabilmente nel consiglio del 23. Tra i consiglieri spopola una domanda: e se poi il Tar ci condannasse al risarcimento? Chi dovrebbe risponderne?




Facebook Twitter Rss