ANNO 25 n° 116
Precari Asl, spiragli dalla legge di stabilità
Previsti concorsi per i contratti atipici. Malerba (Cisl): ''Apertura importante''
08/01/2016 - 10:01

VITERBO – Per i lavoratori precari della Asl con contratto atipico si apre uno spiraglio. Le speranze di veder sistemata la propria posizione anche se si ha un contratto non solo a tempo determinato, arrivano dalla legge di Stabilità 2016, approvata dal Governo Renzi nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre 2015 e convertita nella legge 28 dicembre 2015 numero 20, e più precisamente dall’articolo 543, che in deroga al Dpcm 6 marzo 2015, apre a procedure concorsuali riservate anche per co.co.pro. e co.co.co. Tale articolo recita infatti: ''Gli enti del servizio sanitario nazionale possono indire, entro il 31 dicembre 2016, e concludere, entro il 31 dicembre 2017, procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico, necessario a far fronte alle eventuali esigenze assunzionali emerse in relazione alle valutazioni operate nel piano di fabbisogno del personale. Nell'ambito delle medesime procedure concorsuali, gli enti del Servizio sanitario nazionale possono riservare i posti disponibili, nella misura massima del 50 per cento, al personale medico, tecnico-professionale e infermieristico in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, che abbia maturato alla data di pubblicazione del bando almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni con contratti a tempo determinato, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di rapporto di lavoro flessibile con i medesimi enti''. La stabilizzazione, dunque, diventa una possibilità concreta anche per gli attuali 120 lavoratori atipici, per lo più medici, che nella Asl di Viterbo garantiscono l’efficienza di servizi essenziali.

 

''Un'apertura molto importante che ci fa ben sperare – spiega Mario Malerba, segretario generale della Cisl FP di Viterbo – e che mira alla salvaguardia dell'esperienza professionale di operatori della sanità con contratto flessibile, i quali prestano servizio in settori differenti della sanità provinciale da ormai diversi anni''. Secondo Malerba alcuni aspetti restano però da chiarire. ''Non è ben chiaro a cosa si faccia riferimento quando si parla di 'tecnico-professionale' – continua -. Sono figure dirigenziali? O anche amministrative? Bisogna approfondire. Però si tratta comunque di un passo avanti rispetto al precedente decreto che interessava solo i tempo determinato. Ora invece si apre ai contratti atipici, fermo restando che si siano maturati i requisiti richiesti''.

 

La Asl di Viterbo ora ha dunque la possibilità di dare una risposta positiva ad una buona fetta di precariato, specie se si considera che il personale sanitario con rapporto di lavoro a progetto nella Tuscia raggiunge circa le 120 unità e che il 2016 è l'ultimo anno in cui l'Azienda potrà stipulare contratti atipici. ''La Regione Lazio e la Asl non sono obbligate a dar luogo a procedure concorsuali, questa norma non è un obbligo ma rappresenta comunque un’opzione percorribile – chiarisce ancora il sindacalista della Cisl – e offre la possibile soluzione ad un problema che riguarda in particolar modo la provincia di Viterbo, dove i numeri sono più elevati che nel resto del Lazio''.

 

Ovviamente si tratta di procedure legate alle coperture finanziarie disponibili e, come chiarisce l’articolo 544 della stessa legge di Stabilità, vincolate ai piani di rientro delle Regioni interessate dai commissariamenti nel settore della sanità. ''E' chiaro che il Lazio – conclude Mario Malerba -, essendo una Regione sottoposta al piano di rientro, dovrà guardare a questa nuova disposizione normativa con più attenzione, ma già in occasione della delegazione trattante di qualche giorno fa ho sollecitato il direttore generale della Asldi Viterbo, Daniela Donetti, affinché si attivi presso la Regione per avviare un percorso concertato che porti entro i termini previsti dalla legge di Stabilità alla salvaguardia dei servizi e dei posti di lavoro dei precari''.




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