ANNO 25 n° 116
Panico per due fortissimi boati
Si è trattato di due ''caccia'' che hanno superato la barriera del suono
14/09/2014 - 17:16

VITERBO – Attimi di terrore nella Tuscia intorno alle 13,45, quando due fortissimi boati hanno fatto tremare i vetri e, alcuni casi le mura delle case. Migliaia di persone si sono afficciate alle finestre e ai balconi per tentare di scoprire l'origine delle esplosioni. Molte sono uscite in strada, soprattutto nell'area settentrionale.

Nei minuti seguenti, i centralini dei vigili del fuoco e dei carabinieri sono stati sommersi dalle telefonate di gente che voleva essere tranquillizzata sull'origine dei boati. La risposta è stata sempre la stessa: ''Stiamo ricevento centinaia di chiamate; stiamo verificando l'origine delle deflagrazioni. Finora non ci sono stati segnalati incidente di alcun genere''.

Le ipotesi si sono ricorse: dall'esplosione delle condutture del gas o di un'autocisterna carica di sostanze infiammabili allo scoppio di qualche deposito di fuochi d'artificio. A Bagnaia, in un agriturismo, un cliente, sentito quel fragore, ha accusato un malore ed è stato soccorso dal personale sanitario del 118.

Poco dopo, è arrivata la risposta: i boati, avvertiti fino alla provincia di Roma, sarebbero stati provocati da due aerei militari che hanno superato il muro del suono. I due caccia si sono alzati in volo per scortare un aereo, proveniente da Ginevra, fino all'atterraggio di emergenza a Fiumicino.

Poco prima, infatti, era scattato una allarme bomba, che poi si è rivelato falso, sul volo della compagnia libanese Mea, decollato da Ginevra e diretto a Beirut. Il comandante del volo, a quanto si è appreso, quando l'aereo stava sorvolando lo spazio aereo italiano, ha chiesto per motivi di sicurezza di atterrare a Fiumicino. A far scattare l'allarme, un bagaglio di cui non era stato riscontrato a bordo il legittimo proprietario. Poco prima dell'atterraggio, dunque, l'aereo è stato scortato dai due caccia militari che, infrangendo la barriera del suono, hanno provocato quel fragore intenso avvertito da parte dei cittadini di Viterbo, Roma e province.




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