ANNO 25 n° 111
Nel Lazio aumentano le start up
Valentini: ''Trentuno milioni di euro per la creazione di imprese innovative''
11/12/2013 - 09:38

VITERBO – Nel Lazio stanno aumentando le imprese start up, anche se la città di Viterbo è ultima nella classifica dei capoluoghi di provincia. Se nella nostra Regione a settembre erano 107, oggi se ne contano 140, di cui 123 nella Capitale. Penalizzati rispetto a Roma se non altro per dimensioni, nella graduatoria, gli altri capoluoghi crollano: a Latina sono 7, a Frosinone 4 e a Viterbo soltanto 2. Queste imprese hanno come obiettivo principale l’innovazione tecnologica e stanno aumentando in maniera esponenziale. A rilevare che nel Lazio sono sempre più numerose è la sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle start up innovative delle Camere di commercio. Queste cifre mostrano che il Lazio sta guadagnando posizioni piazzandosi al terzo posto in Italia, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, mentre Roma è seconda a Milano. Non stupisce invece il risultato abbastanza deludente di Viterbo, che era comunque già stato anticipato dall’indagine annuale condotta dal Sole 24 Ore e uscita la settimana scorsa. Viterbo infatti, pur posizionandosi al 68esimo posto nella classifica generale, nella categoria Affari e Lavoro, crolla al 72esimo, perché penalizzata proprio nella sottocategoria start up innovative, dato che la fa precipitare addirittura in 91esima posizione, e in quella dell’export, dove scende alla 92esima.

Ma sugli spunti per favorire e sostenere la nascita e lo sviluppo delle start up, ci si sta lavorando eccome nella Tuscia. A luglio scorso è stato inaugurato l’incubatore ICult di Bic Lazio, che ha lo scopo di fornire assistenza non solo alle imprese già costituite ma anche a tutti coloro che hanno intenzione di avviare un’attività imprenditoriale nei settori dei servizi per il restauro, conservazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali, attività culturali e servizi turistici per la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale locale. Due mesi fa esatti, inoltre, si è parlato di fondi europei e investimenti in un convegno alla Camera di Commercio di Viterbo. In quell’occasione, nella sede di via Fratelli Rosselli, alla presenza degli assessori regionali Guido Fabiani e Lucia Valente, si è parlato di innovazione, internazionalizzazione delle imprese e nuove opportunità e, soprattutto, di fondi da destinare proprio alla costruzione di nuove imprese. 

A questo proposito è fresca la notizia di nuovi sviluppi del programma Startup Lazio: “Trentuno milioni di euro per la creazione di imprese innovative. Una scelta per offrire opportunità occupazionali nel nostro territorio. Con il programma Startup Lazio, questa amministrazione inserisce un altro tassello fondamentale per il rilancio dell’economia del Lazio”. A dichiararlo è Riccardo Valentini, Capogruppo di per il Lazio al Consiglio regionale.

“Investire sui giovani talenti per promuovere la nascita e lo sviluppo nuove realtà imprenditoriali creative – sottolinea Valentini – è un modo strategico per risollevare le sorti delle nostre attività produttive. Questo programma premia l’entusiasmo, le energie positive di cui i nostri territori sono ricchi e ne valorizza le potenzialità. Sono molti i giovani, infatti, che possiedono voglia e competenze per mettersi in gioco ma sono ostacolati dalle difficoltà economiche. Siamo assolutamente convinti – prosegue Riccardo Valentini – che senza innovazione non sia possibile innescare quel passaggio indispensabile per far ripartire questo Paese:da un posto di lavoro occupato in un settore innovativo, è stato dimostrato se ne producono di conseguenza altri 5 nell’indotto. Con i tre nuovi bandi e il potenziamento di due bandi già esistenti del programma Startup si intervene in molti settori e si favorisce l’utilizzo di nuovi linguaggi e tecnologie della comunicazione, tra questi il turismo: si tratta di un grande risultato considerando che queste imprese di solito ne erano escluse e che il Lazio possiede delle enormi risorse culturali e archeologiche. Ringrazio Zingaretti e l’assessore Fabiani per aver voluto restituire speranza alle nostre imprese e anche per voler puntare prossimamente anche su l'internazionalizzazione delle imprese laziali. L’Europa – conclude il Capogruppo di Per il Lazio – ci chiede più ricerca ed innovazione perché dobbiamo essere in grado di competere con i mercati più competitivi capaci di produrre a costi più bassi”.




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