ANNO 25 n° 88
L'omicida figlio di un killer della camorra
Il padre di Sabato Louis Francesco Battaglia era Martino Galasso, il pentito
che si suicidò nella sua casa a Viterbo nel 2011, dove viveva sotto falso nome
29/09/2015 - 16:02

VITERBO – E’ figlio di uno spietato killer della camorra Sabato Louis Francesco Battaglia, il giovane reo confesso di aver picchiato a morte Federico Venzi, 43 anni, originario di Roma, residente a Caprarola. Il padre era Martino Galasso, fratello di Pasquale, il super boss della Camorra di Poggiomarino (Napoli). Mentre era in cella diventò collaboratore di giustizia e confessò di essere stato l’esecutore materiale o il mandante di ben 31 omicidi. Come molti altri pentiti, fu trasferito a Viterbo sotto falsa generalità, dove decise di rimanere anche dopo la scadenza del programma di protezione. Viveva con lo ''stipendio'' che gli assicurava lo Stato. Nell’ottobre 2011, fu trovato impiccato nel suo appartamento in via Pergolesi. Aveva 53 anni. Lasciò scritto che si sarebbe suicidato perché non riusciva a vivere in povertà.

 

I suoi famigliari, tra i quali il figlio Sabato Louis Francesco Battaglia (il nome gli è stato assegnato nell’ambito del programma di protezione di cui godeva l’intera famiglia Galasso), che all’epoca aveva 17 anni, decisero di rimanere a Viterbo. Attualmente disoccupato, una fidanzata, la passione per gli animali: una vita tutto sommato tranquilla quella del ragazzo, segnata da un solo episodio di violenza che gli ha procurato una condanna per lesioni. E un segreto da custodire: la vera identità della sua famiglia, conosciuta solo da pochi amici.

 

All’alba di domenica, l’episodio che ha cambiato per sempre la sua vita: il pestaggio inferto a Federico Venzi, il 43enne morto poco dopo il ricovero a Belcolle, ucciso dai pugni e dai calci sferrati da Battaglia con una violenza inaudita. Omicidio volontario l’accusa che gli è stata contestata dal pubblico ministero Massimiliano Siddi. Con l’aggravante dei futili motivi: Venzi, ubriaco, avrebbe rivolto degli apprezzamenti alla ragazza di Battaglia. E nei guai è finita anche lei, Lorella Colman, una studentessa universitaria di 22 anni residente a Vetralla. Nei suoi confronti è stato ipotizzato il reato di favoreggiamento, per non aver nemmeno tentato di arginare l’ira del fidanzato e per aver ''coperto'' la sua fuga dal luogo dell’aggressione a casa, dove Battaglia è stato prelevato alcune ore dopo dai carabinieri.

 

Domani mattina, il giovane di origine Campana dovrebbe essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto con l’accusa di omicidio volontario. Probabilmente il suo difensore sosterrà la tesi dell’omicidio preterintenzionale. Entro oggi, invece, il pubblico ministero Massimiliano Siddi dovrebbe conferire l’incarico al perito che eseguirà l’autopsia sul corpo di Venzi.




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