ANNO 25 n° 110
“Leonardo è un angelo accanto a Dio”
Applausi e palloncini lasciati volare cielo all'uscita dalla chiesa del piccolo feretro
27/03/2014 - 18:45

PESCIA ROMANA – Decine di palloncini bianco candido lasciati volare in cielo e tanti ombrellini colorati, raffiguranti i loro beniamini: Peppa Pig e Ben Ten. Perché quella è l'età delle favole e delle cose belle. Che il piccolo Leonardo non è riuscito nemmeno ad assaporare: un destino crudele ed inspiegabile gli ha strappato la vita a poco più di tre anni. Tre anni. Come i suoi amichetti che, oggi pomeriggio, aspettavano Leonardo all'uscita dalla chiesa di San Giuseppe con in mano palloncini a forma di cuore. Con loro c'erano le loro mamme.

Mamma Valentina era seduta sui banchi della prima fila, insieme a papà Filippo e ai nonni. Tutt'intorno, in una chiesa che non è riuscita a contenere la grande folla che ha preso parte ai funerali del piccolo Leonardo Sonno, c'erano amici, parenti e semplici conoscenti. Stretti in un cordoglio composto e dignitoso.

“Sono giorni di grande dolore, soprattutto per Filippo e Valentina, ma la condivisione può aiutare e dare sostegno”, ha detto il parroco durante l'omelia indirizzata ai genitori del bambino. “Questa comunità – ha proseguito – non è qui solo oggi per la triste circostanza, ma vi sosterrà con la preghiera, l'affetto e la vicinanza”.

Don Giovanni ha anche ammesso che “essere qui oggi, è uno sforzo sovrumano, ma non posso tirarmi indietro. In questi giorni è stato un rincorrersi di 'perché?'. Anche io ho fatto questa domana al Signore ma non so rispondere. Nessuno di noi può farlo perchè non c'è risposta. Per evitare che la disperazione prenda il sopravvento dobbiamo guardare Gesù. Leonardo – ha detto il prete – adesso è un angelo accanto al Dio, pensiamolo tutti così”.

“E' lecito, in una tragedia come questa, pensare che Dio ci abbia abbandonato, ma non è così. Il Signore nel Vangelo ci assicura che non ci abbandona mai. Noi oggi siamo qui per accompagnare Leonardo all'incontro con Dio”. “Nessuno, nemmeno la morte – ha concluso Don Giovanni – può togliere un figlio ai propri genitori”.

Al termine della funzione religiosa, la lettera di nonna Maria, che ha spezzato la cortina di dolore taciuto e silenzioso, dal suono composto dei singhiozzi.

“Il mio nipotino è stato il mio maestro di vita. Mi ha insegnato ad essere forte: persino i medici che lo hanno avuto in cura rimanevano sorpresi dalla grande forza del mio nipotino. Era un bambino solare ed affettuoso; lo chiamavo il mio angioletto custode e adesso lo è davvero. Sarà lui a darci la forza. Ti ricordo per la bontà e delicatezza del tuo cuore. Ciao Leonardo. Nonna Maria”. 

Il piccolo feretro bianco, avvolto da tanti fiori dello stesso colore, è stato portato a spalla dai parenti fino all'uscita dalla chiesa: ad aspettare il piccolo Leonardo tanti, tantissimi palloncini lasciati volare in cielo come a raggiungerlo. Poi gli applausi, scroscianti. Come la pioggia che non ha mai smesso di scendere.




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