ANNO 25 n° 116
La rivincita dell'ex direttore dell'Ater:
''E' stato stabilito che non ho barato''
Una recente sentenza sancisce la legittimità del licenziamento dell'ex assessora
che ora dovrà restituire circa 100mila euro per le consulenze non autorizzate
21/07/2015 - 11:04

VITERBO - La riscossa di Ugo Gigli parte da due sentenze, pronunciate nei giorni scorsi dai magistrati viterbesi. Da una in particolare, riguardante il licenziamento dell'ingegner Angela Birindelli da parte dello stesso Gigli, all'epoca direttore generale dell'Ater. Nell'ordinanza del giudice del lavoro Ianigro si dà atto che i provvedimenti assunti sono stati legittimi, che non c'è stata alcuna persecuzione nei confronti della Birindelli, che le firme apposte sotto le autorizzazioni a lavori esterni sono false. Una serie di circostanze che inducono l'ex direttore dell'Azienda territoriale per l'edilizia pubblica a ritenersi ampiamente soddisfatto. ''Mi è stata restituita la dignità - sentenzia Gigli - dopo che per mesi, anzi per anni, sono stato sottoposto ad una sequela infinita di accuse e di denunce. Adesso c'è un magistrato che con un atto formale, qual è appunto una sentenza, dice che non ho commesso alcun reato e che, anzi, ai miei danni è stato ordito un disegno accusatorio e denigratori''. Inutile chiedergli il perché. ''Non lo so - risponde sicuro - ma di certo oggi c'è la certezza che non sono io colui che afferma il falso''.

 

Ad entrare nei dettagli e a spiegare l'importanza del provvedimento ai fini del procedimento penale tuttora in piedi contro Gigli, è il suo difensore, l'avvocato Enrico Valentini. ''Il dottor Ianigro - sottolinea il legale - ha fatto da giudice civile quello che gli inquirenti non hanno saputo o voluto fare, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni. Ha compiuto delle semplici indagini: ha commissionato una perizia calligrafica (che ha dimostrato che le firme sotto le autorizzazioni all'ingegner Birindelli a compiere lavori esterni sono apocrife), ha ascoltato i testimoni. La conclusione è univoca: il licenziamento era legittimo e motivato. E' evidente che utilizzeremo questa ordinanza in sede di processo penale. E' un atto importante perché è stato preso senza che Gigli fosse direttamente coinvolto''.

 

Le conseguenze sono duplici. Da un lato, l'avvocato Valentini ribadisce a gran voce ''l'opportunità, anzi la necessità, che il pubblico ministero dottor Petroselli si astenga nei procedimenti contro il direttore Gigli, perché è comprovato anche da un'inchiesta disciplinare della Cassazione, il suo fumus persecutionis nei confronti del mio assistito''); dall'altro, l'ex dirigente Ater che sottolinea come ''questa sentenza consentirà all'azienda di recuperare circa 100mila euro dall'ingegner Birindelli. Perché la legge dice che i guadagni frutto delle consulenze esterne vanno versati all'azienda di cui si è dipendente. Ma di questo nessuno ha dato notizia''.

 

E qui entra in ballo la seconda sentenza, cui si faceva riferimento in apertura, oggetto peraltro di un recente comunicato della stessa Ater viterbese, nella quale un collegio giudicante ha stabilito che ''nonostante il licenziamento sia illegittimo - spiega Gigli - non ci sono i presupposti per il reintegro. A questo punto, ci sarà il giudizio di merito e vedremo in quella sede che cosa accadrà''.

 

Ultime considerazioni finali. ''Non capisco - conclude l'ex direttore generale dell'Ater - tutto l'accanimento nei miei confronti. Da parte dell'ingegner Birindelli, supportata dall'allora presidente dottoressa Grassini. E non capisco perché anche l'attuale commissario straordinario avvocato Bianchi continui a prendersela con me. Non ho ancora capito perché sono stato allontanato dal mio posto di lavoro. Dicono che lo ha voluto la Regione... Ma su 7 Ater del Lazio, solo 2 (Viterbo e Frosinone) sono state oggetto di tale provvedimento. Aggiungo soltanto un particolare che tutti conoscono: Bianchi è notoriamente un uomo dell'onorevole Fioroni''. E che significa? ''Non lo so. Ognuno tragga le conclusioni che vuole''.

 

 




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