ANNO 25 n° 110
''La città è in mano a degli incapaci''
Il centrodestra riunito al completo intona il De Profundis dell'amministrazione Michelini dopo l'azzeramento della giunta di ieri mattina in consiglio comunale
29/11/2014 - 18:33
di Nicola Savino

VITERBO - ''Sul ponte sventola bandiera bianca...''. Sulle note di Battiato, il centrodestra canta il de profundis dell'amministrazione Michelini. Alla quale nulla viene risparmiato con una serie di critiche ad alzo zero all'indomani della decisione del sindaco di ritirare le deleghe agli assessori in vista di un successivo rimescolamento di competenze.

L'opposizione si schiera al gran completo: Giulio Marini, Gianmaria Santucci, Claudio Ubertini, Vittorio Galati, Gianluca Grancini, Antonella Sberna. L'occasione è una conferenza stampa convocata appunto per commentare la decisione del primo cittadino, comunicata peraltro in termini non proceduralmente corretti. ''Quando stavamo ormai andando via da un Consiglio comunale, tenutosi solo perché noi garantivamo il numero legale, e da ricordare soltanto per lo scontro fisico tra due consiglieri di maggioranza sul regolamento delle palestre comunali che poi non abbiamo nemmeno votato'' chiosa Santucci.

''Un'autentica scorrettezza istituzionale - rincara la dose Marini - con l'aggiunta di un'ignoranza di fondo del sindaco che non sa neppure che il ritiro delle deleghe agli assessori avviene con un suo decreto e non con una determina del dirigente preposto. L'Anci (l'associazione dei comuni italiani) prenda nota e compili un vademecum di tutto ciò che non si deve fare. Non si va in Consiglio comunale a cambiare aria''.

Esaurita la parte formale, si passa alla sostanza. Il rosario delle critiche abbraccia tutto lo scibile amministrativo. ''La città è in mano - attacca Marini - a gente non in grado di governare una situazione complicatissima. Sono dilettanti allo sbaraglio. Pare di essere su 'Scherzi a parte', in realtà siamo seriamente preoccupati perché a noi stanno a cuore Viterbo e i suoi cittadini''.

''E' il redde rationem - aggiunge Santucci - di un anno mezzo di non governo, caratterizzato solo dalle guerre per bande e dalla conflittualità permanente nella maggioranza. Manca totalmente il manico. Mi chiedo: ma cosa fa tutto il giorno il sindaco? In Comune non c'è mai, nella sua azienda nemmeno, non riceve i cittadini, non sa nulla degli atti, la sua unica risposta è addossare la colpa a impiegati e dirigenti. O se ne vanno o in Comune sarà paralisi totale''.

Durissime anche le parole di Ubertini: ''La situazione è imbarazzante, l'amministrazione è immobilizzata e la città alla deriva. E adesso arriva la decisione avventata del sindaco a certificare 18 mesi di nulla''. ''Mi pare - certifica Buzzi - che finora state di più le nostre conferenze stampa per denunciare errori e omissioni, piuttosto che le tante promesse fatte (e non mantenute) in campagna elettorale. Mi sembra di giocare a Risiko dove si spostano i cannoncini per sconfiggere il nemico. Adesso Michelini cambierà le deleghe e qualcuna, come pare, la terrà lui personalmente. E questo ci preoccupa particolarmente vista la sua documentata incapacità a gestire problemi e situazioni. Purtroppo per i viterbesi non sono stati neppure capaci di mettere a frutto l'eredità che avevamo lasciato''.

Il j'accuse prosegue con Grancini (''500 giorni di nulla''), Antonella Sberna (''Si sono arroccati nel Palazzo e non hanno idea di cosa accade realmente in città'', Galati (''Michelini? Il bell'addormentato nel bosco'').

Degrado, improvvisazione, insipienza, paralisi: ecco il refrain di un atto d'accusa che non risparmia nulla e nessuno. Si va dalle Terme Inps (copyright Grancini) a Ferento (Sberna), dal personale di sorveglianza a Palazzo dei Priori (Galati) alla cultura dimenticata (Marini). E ancora Settembre viterbese sparito, iniziative natalizie sconosciute , Plus non sfruttato, arsenico senza soluzione fino ad arrivare ai consiglieri Moltoni e Tofani, il casus belli che ha fatto implodere maggioranza e Giunta.

Il succo del discorso è: ''Se sono realmente incompatibili perché devono soldi al Comune, siamo pronti a votare la loro decadenza. Il problema è che alla richiesta di chiarimenti e di conoscere le carte, non ci hanno saputo rispondere'. La conclusione politica di Santucci è che ''vogliono far fuori la componente moderata di Oltre le mura in modo da rendere totale l'egemonia del Pd che rimarrebbe l'unico punto di riferimento della maggioranza''. ''Che fine ha fatto - si inalbera Marini - l'atto contro gli amministratori di Tuscia Expo? Non se ne fa nulla perché sono amici loro. E poi, a proposito di incompatibilità, nominano D'Ubaldo... Inaccettabile''.

E adesso che succede? Risposta corale e dichiarazione di conflittualità permanente: ''Non faremo più sconti. Non garantiremo più il numero legale, non parteciperemo a commissioni senza la presenza degli assessori. A noi sta a cuore Viterbo e lo abbiamo dimostrato in tantissime circostanze, adesso basta. Amministrino la città, se ne sono capaci, altrimenti ne traggano le conseguenze''. Il centrodestra viterbese insomma non sarà più in alcun modo stampella della maggioranza: la dichiarazione di guerra è partita.




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