ANNO 25 n° 115
'Io, disabile caduta sul tappeto mobile
spero nel risarcimento e in un sorriso''
La storia di Antonella, che ha avuto un incidente in un centro commerciale
22/12/2015 - 09:22

Riceviamo e pubblichiamo:

Mi chiamo Antonella Cocco e sono una ragazza disabile in carrozzina. Il 4 novembre mi reco, accompagnata dai miei genitori, presso un centro commerciale cittadino per effettuare acquisti. Mio padre sistema l'auto nel parcheggio sotterraneo, ma prendendo l'ascensore per salire in galleria mi rendo conto che non parte. Le porte si aprono di nuovo e io spingo il tasto esterno all'ascensore che serve per chiamare aiuto.

 

Attendo qualche minuto, ma nessuno arriva. Così premo nuovamente lo stesso tasso, ma non ricevo alcuna risposta. Dopo un paio di nuovi tentativi caduti nel vuoto decido di prendere la scala mobile insieme a mio padre. In realtà, si tratta di un tappeto mobile. Ad un certo punto la stessa inizia a vibrare violentemente. Mio padre cade e anch'io mi rovescio dalla carrozzina. Batto forte la bocca e perdo un incisivo mentre un altro dente si spezza.

 

Interviene il 118 che cura varie escoriazioni sul volto e sulle mani, ma per il mio dente non può fare nulla .

 

Il giorno dopo mi reco dal mio dentista di fiducia che mi applica una protesi provvisoria. Fra qualche mese dovrò applicare quella definitiva sostenendo quindi spese ingenti.

 

I responsabili della struttura sostengono che non mi è dovuto nulla perché la scala mobile non è adatta alla sedia a rotelle ma sulla stessa non c'è alcun divieto per i disabili. Mentre sono posizionati cartelli che indicano il divieto di uso per altre tipologie. Come finirà? Non lo so, ma spero con un bel sorriso e con il riconoscimento del danno che ho subito.




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