ANNO 25 n° 115
Inquirenti ancora a lavoro per far luce su altre rapine compiute nella Tuscia
I due banditi romani potrebbero aver messo a segni colpi in altri supermercati
13/07/2014 - 13:24

VITERBO - Proseguono a tamburo battente le indagini della squadra mobile per capire se i due rapinatori del Sigma di Vetralla possano aver messo a segno altri colpi in provincia.

I due, pregiudicati romani di 41 e 50 anni, dopo la convalida dell’arresto arrivata ieri dal giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia, si trovano rinchiusi nel carcere della cittadina tirrenica.

Ora, la squadra mobile coordinata dal vicequestore Fabio Zampaglione è alla ricerca di eventuali collegamenti con altri colpi messi a segno nella provincia di Viterbo.

Per trovare qualche elemento che possa legare i due alle rapine avvenute, infatti, gli inquirenti stanno cercando di risalire agli spostamenti che hanno fatto negli ultimi tempi e, soprattutto, in che zona si trovavano al momento dei fatti.

A incastrare i due componenti della banda, arrestati lo scorso venerdì 4 luglio sull’Aurelia bis, è stato decisivo l’impegno della squadra mobile di Viterbo e del commissariato di polizia di Tarquinia, diretto da Gina Cordella.

L'allarme dei dipendenti Sigma al centralino del 113 è scattato nel tardo pomeriggio di Venerdì. Gli inquirenti si sono recati a Vetralla per raccogliere le testimonianze dei dipendenti e contemporaneamente è scattato il piano antirapina sull'intero territorio provinciale. In particolare è stato allertato il commissariato di Tarquinia, in quanto gli investigatori avevano intuito che i banditi si stavano dirigendo verso il litorale.

E’ stata proprio una pattuglia della polizia della cittadina tirrenica ad intercettare lo scooter con a bordo i rapinatori, che nel frattempo avevano abbandonato uno zaino con le armi e il bottino, e a bloccarlo dopo un inseguimento di 2 chilometri.

I due pregiudicati sono accusati di rapina aggravata e porto abusivo di arma.




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