Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Lino Fumagalli, vescovo di Viterbo, che parteciperà al trasporto della macchina di Santa Rosa:
Parteciperò quest’anno, per la prima volta, al Trasporto della Macchina di S. Rosa.
Già nella celebrazione per il Transito di S. Rosa, il 6 marzo scorso, ho potuto incontrare una rappresentanza dei “Facchini” e le autorità cittadine, e rendermi conto di come sia sentita in profondità la Festa, tanto da poter dire che Viterbo e S. Rosa “quasi” si identificano.
Ci troviamo davanti ad un grande evento folcloristico che unisce l’intera Città e richiama moltissime persone. È anche un evento che esprime la pietà popolare dei viterbesi e il sincero attaccamento alla “loro” Santa.
Andando indietro nel tempo la devozione a Santa Rosa esprimeva principalmente la Fede della Comunità viterbese che nella Santa vedeva e sperimentava la presenza amorosa di Dio accanto al suo popolo e, emulando lei, rafforza la propria fede nel Signore, impegnandosi in una coerente vita cristiana e a vivere la propria appartenenza sociale nella testimonianza di quei valori fondamentali come l’onestà, l’impegno sociale, l’unità della famiglia, la solidarietà verso gli ultimi … che hanno sempre caratterizzato il popolo cristiano della Tuscia.
Santa Rosa è stata così modello di vita cristiana per i Viterbesi; la devozione a Lei ha alimentato la pietà popolare che a sua volta si è anche espressa in momenti di folclore e festa popolare.
Mi auguro che tutti coloro che parteciperanno alle varie manifestazioni trovino in Santa Rosa un modello attuale di vita cristiana e di impegno cittadino, così la festa continuerà nell’impegno di tutti per una Chiesa e un mondo migliore.
Lino Fumagalli
Vescovo di Viterbo