VITERBO – Mentre i facchini di santa Rosa, la mattina del tre settembre, nell’intimità delle loro case, compiranno il rito della vestizione, a Roma avrà luogo una procedura più prosaica ma di grande significato: l’assegnazione dell’appalto per la ristrutturazione di una porzione del tetto del monastero della patrona della città. Il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini, si dice su ''istigazione'' di Giuseppe Fioroni, d’intesa con i responsabili della Soprintendenza, hanno fatto sì che l’apertura delle buste con le offerte avvenisse proprio il giorno del trasporto della nuova Macchina, “Gloria”.

I fondi, 250mila euro, furono stanziati dallo stesso ministro Franceschini l’anno scorso, subito dopo che era stato lanciato l’Sos per le infiltrazioni d’acqua che stavano mettendo a rischio la sala capitolare del monastero, attigua al refettorio antico. Infiltrazioni che, tra l’altro, avrebbero potuto danneggiare in modo irreparabile gli affreschi seicenteschi che adornano le pareti, sui quali, sei anni fa, in occasione del terremoto che distrusse L’Aquila, si aprirono alcune crepe. Si Tratta di due pregevoli lunette da qualche tempo sotto osservazione da parte della Soprintendenza a causa delle loro critiche condizioni.

Il restauro fu finanziato nel luglio 2014, con lo stesso decreto con cui sono stati stanziati altri 300mila euro per Villa Lante. Entrambi gli interventi erano stati promessi da Franceschini nel corso di una sua precedente visita a Palazzo dei Priori.

Il progetto per il restauro del monastero di santa Rosa che, oltre al ripristino del tetto (sul quale è stato già eseguito un intervento tampone per impedire ulteriori danni), prevede il controllo e l’eventuale sostituzione delle travi in legno che dovessero risultare deteriorate. La direzione dei lavori sarà curata dall’architetto Tiziana Farina, funzionario della Soprintendenza. L’apertura del cantiere dovrebbe avvenire entro la fine di ottobre. I lavori richiederanno circa tre mesi.