ANNO 25 n° 110
Il peperino entra nel museo di Google
La pietra di Viterbo inserita nella piattaforma che promuove il made in Italy
09/02/2014 - 13:04

VITERBO – (Ale.P.) Cosa hanno in comune il Parco dei mostri di Bomarzo, il Palazzo dei Papi, le antiche porte d’ingresso alla città e le belle fontane di Viterbo? La pietra. Ma non una qualunque, bensì il peperino. Che un tempo non era altro che la lava del vulcano Cimino, oggi spento e conosciuto come Monte Cimino.

Una pietra che oggi, grazie a Google, Unioncamere e Ministero delle politiche agricole, è entrata a far parte del museo virtuale che raccoglie i manufatti made in Italy. Il progetto Google Cultural Institute è unico nel suo genere: è infatti la prima volta che la società di Mountain View dedica una piattaforma alle punte di diamante di un Paese.

Ed ecco che cliccando sul LINK compare un tipico portale in peperino e la storia della pietra di Viterbo: ‘’Quando la pietra si fa arte e architettura nel rispetto di una tradizione secolare e di un sapere tutto italiano’’. Questa la frase scelta per presentare il peperino all’interno dell’interfaccia grafica, semplice ma allo stesso tempo immediata.

‘’La ricchezza del sottosuolo della Tuscia – si legge nel museo virtuale - ha fatto si che questo territorio divenisse un importante centro di lavorazione delle pietre, in particolare del peperino, lavorato da scalpellini di particolare talento, che hanno saputo rendere arte la pietra, nella realizzazione di rifiniture per interni ed esterni, restauri, rivestimenti, pavimenti, arredi giardino e arredi urbani’’. Tra le foto spiccano la grande scultura di un Orco con la bocca spalancata e la scultura di Nettuno, entrambe del parco dei mostri di Bomarzo, il Palazzo dei Papi di Viterbo, la fontana del cortile di Palazzo dei Priori e lo stemma della città che si trova tra piazza del Plebiscito e via Roma.

Secondo una stima dei realizzatori del museo virtuale il maggior numero dei visitatori proviene dagli Stati Uniti d’America ed Europa, mentre Russia, Giappone e India, invece, stanno facendo registrare incrementi nel numero delle ricerche.

Ed ecco che Viterbo entra a far parte delle bellezze d’Italia di Google, con il suo grigio peperino, i suoi palazzi e le sue fontane. Una promozione che resta fedele alle logiche del motore di ricerca più utilizzato al mondo: ‘’farsi trovare è il primo passo per farsi conoscere’’.

 

 




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