ANNO 25 n° 110
I sette giorni decisivi per la Talete
Il 26 assemblea dei soci per decidere il futuro: ''Ricapitalizzare o dismettere''?
23/08/2015 - 08:37

VITERBO – Talete, si apre una settimana decisiva. Per il 26 agosto infatti, alle ore 10,30, è in programma l’assemblea dei soci a Palazzo Gentili. Al centro del tavolo il bilancio d’esercizio 2014, approvato a maggioranza nella seduta del consiglio d’amministrazione del 29 luglio 2015.

 

Ai comuni soci, al presidente della Provincia di Viterbo e all’autorità d’ambito sono state comunicate le risultanze, dalle quali emerge un risultato economico negativo di esercizio pari a 4.329.741 euro e un risultato del margine operativo lordo pari a – 615.854 euro. Il bivio che si apre è il seguente: ricapitalizzare o dismettere Talete.

 

4 milioni e 300mila euro circa di rosso, spiccio più spiccio meno, e un futuro da affrontare. Ed è proprio quello che c’è nel domani a fare più paura. Per rimettere in sesto la società che gestisce il servizio idrico della Tuscia occorrono infatti investimenti. Per un totale complessivo che, sommato al buco, si aggirerebbe intorno ai 28mila euro. A pesare è soprattutto l’incognita dearsenificatori. La spesa di gestione ordinaria di un anno, legata alla manutenzione degli impianti, è circa di 6 milioni di euro. Per il 2015 se ne è fatta carico la Regione Lazio ma, salvo ripensamenti già dal prossimo anno dovrebbe occuparsene il gestore del servizio idrico. Senza poi contare le spese di sistema, che vanno oltre l’ordinaria manutenzione, che inevitabilmente si presenteranno nel giro di pochi anni: rotture, sostituzioni, cambio filtri.

 

Una patata bollente non da poco, resa ancora più infuocata dal fatto che quando si parla di Talete si ha a che fare anche con il destino di 150 lavoratori. In caso di dismissione che ne sarà di loro? E i lavoratori della società sono intervenuti nei giorni scorsi con una nota stampa che tra le righe, ma non troppo, mette in chiaro una cosa: “attiene ai soci, ai comuni, e quindi ai legali rappresentanti di questi, i sindaci, la responsabilità del controllo del buon andamento della società partecipata”. Il tutto anche citando specifiche sentenze di condanna verso amministratori di altre regioni.

 

Come dire: ''se Talete è in questo stato ci sono dei responsabili precisi e se battaglia deve essere lo sarà senza esclusione di colpi''.




Facebook Twitter Rss