ANNO 25 n° 115
I consiglieri regionali lavorano 5 giorni al mese
Costano 50mila euro l'anno, molto meno dei predecessori della legislatura Polverini (200mila)
20/03/2015 - 04:00

VITERBO - Nei primi due anni di legislatura (marzo 2013 - marzo 2015) la giunta Zingaretti ha speso 28,2 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo della giunta Polverini (maggio 2010-maggio 2012), passando da 49,9 milioni polveriniani agli attuali 21,8. E' il dato più significativo che emerge dalla consueta analisi realizzata dall’Osservatorio Eures - Uil Roma e Lazio, nell'ambito del secondo rapporto su “Efficienza e produttività del governo Zingaretti”. In termini percentuali la flessione è del 56,5%. 'La riduzione - si legge nel Rapporto - è determinata in primo luogo dalla riduzione dei contributi al funzionamento dei gruppi consiliari (-14,8 milioni di euro), che, dopo l’entrata in vigore della legge n. 4/2013, sono elargiti secondo diversi criteri di calcolo, passando da 19,6 a 4,8 milioni di euro, e dalla diminuzione del numero e delle retribuzioni degli organi istituzionali (-13,5 milioni di euro), passate da 30,3 milioni di euro per Polverini (di cui 6,3 per la Giunta e 24 per il Consiglio) a 17 milioni per Zingaretti (rispettivamente 3,1 e 13,8 milioni di euro)'.

Dall'analisi dei bilanci del consiglio regionale degli ultimi 5 anni 'i dati evidenziano una forte dinamica decrescente: i costi complessivi passano infatti da 115,1 milioni di euro nel 2011 a 70,8 nel 2015 (-38,5%), con un risparmio di 44 milioni di euro; in base a quanto è possibile desumere dai bilanci pluriennali, inoltre, tale valore è destinato a diminuire ulteriormente, raggiungendo i 60 milioni di euro annui nel 2016 e nel 2017'.

'Un ulteriore elemento di confronto - prosegue il Rapporto - è costituito dai bilanci regionali. I risultati ottenuti evidenziano un significativo risparmio della spesa corrente nel 2014 (-862,3 milioni di euro), dettato dalle politiche di razionalizzazione avviate negli ultimi anni e dall’esigenza di risanare i conti pubblici regionali. Tuttavia, i dati evidenziano anche come la compressione della spesa abbia coinvolto soprattutto i costi sociali. Nel 2014 la spesa corrente regionale evidenzia un risparmio di 862,3 milioni di euro rispetto al 2011; la contrazione della spesa è in gran parte imputabile alla riduzione dei costi sanitari, che rappresentano la voce di costo più consistente - attestandosi a 12,6 miliardi nel 2014 e a 11,8 nel 2011 – e subiscono un decremento di 808,1 milioni (-6,4%). In termini percentuali i risparmi più significativi hanno interessato l’edilizia abitativa, gestione del territorio e la giustizia, che registrano una contrazione pari rispettivamente a -71,9% (-43,5 milioni) e -71,5% (-1 milione), seguite dai costi per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile (-51,1%, -77,3 milioni di euro), dalla spesa per l’istruzione (-47,4%, pari a -43,6 milioni) e per l’ordine pubblico (-46,5%). Sul fronte opposto, i rialzi più significativi si evidenziano per trasporti e mobilità (+75,5%, pari a +578,3 milioni di euro), determinati dagli interventi di salvataggio delle società del trasporto pubblico locale'

Interessanti i dati relativi alle spese dei gruppi consiliari: 'Analizzando nel dettaglio - scrivo Eures e Uil - i rendiconti della IX e della X legislatura (relativi al 2012 e agli 8 mesi del 2013 – dal 4 aprile al 31 dicembre) appare evidente la netta riduzione dei costi operata nel 2013 , passando il contributo totale per i gruppi consiliari da oltre 14 milioni a 2,4. Dividendo il costo totale per singolo consigliere emerge un costo medio pro capite pari ad oltre 200mila euro nel 2012 e a meno di 50mila nel 2013'.

Il numero delle sedute di Consiglio convocate è di 40 per Zingaretti (tra il 12 marzo 2013 e il 28 febbraio 2015 ), mentre erano 49 per la Polverini (tra il 16 aprile 2010 e il 12 maggio 2012). Nonostante il numero delle sedute risulti inferiore nella attuale legislatura, il numero delle riunioni è stato significativamente più elevato (111 contro le 87 riunioni della legislatura precedente), evidenziando però una maggiore difficoltà ad esaurire i punti previsti nell’ordine del giorno in un numero contingentato di sedute. 'Analizzando la durata effettiva di ogni singola seduta, emerge un tempo complessivo di Consiglio pari a 28.848 minuti (481 ore) nei due anni di attività del Consiglio Regionale targato Zingaretti. Traducendo tali valori in giornate lavorative full time (di 8 ore) si rileva un impegno di 67 giorni per gli attuali consiglieri regionali, rispetto ai 43 del passato. Sommando alle giornate lavorative di Consiglio, l’impegno nell’attività delle Commissioni, le giornate lavorative di ciascun consigliere regionale dell’attuale legislatura complessivamente stimate sarebbero 127 (pari a poco più di 5 giorni lavorativi al mese), a fronte delle circa 440 giornate lavorative di un comune cittadino in due anni (ovvero un rapporto di 1 a 3,5). Significativamente inferiore risulta l’impegno lavorativo (complessivo, tra Consiglio e Commissioni) in due anni di attività di un consigliere della legislatura Polverini, pari a 76 giorni lavorativi (ovvero un sesto delle giornate lavorative di un comune cittadino)'.

E ancora: 'Durante i due anni della legislatura Zingaretti, le Commissioni si sono riunite

mediamente (tra sedute e audizioni) 59 volte, ovvero poco più di una volta ogni 2 settimane (la frequenza mensile media si attesta a 2,6). La Commissione Cultura (con 97 riunioni in 2 anni), e la Commissione Bilancio (con 87 riunioni) registrano la maggiore operosità; sul fronte opposto un minore impegno istituzionale si registra nella III Commissione (Vigilanza sul pluralismo dell’informazione) e nella II (Affari comunitari) che in 2 anni presentano rispettivamente 20 e 26 riunioni (pari a soltanto una volta al mese). Leggermente inferiore alla media risulta anche la frequenza delle riunioni della I Commissione (Affari Costituzionali (57), che a fronte di un significativo impegno rilevato nella prima annualità – con 45 tra sedute e audizioni - nel corso del secondo anno di legislatura si è riunita soltanto 12 volte. Leggermente superiore alla media risulta infine la frequenza delle riunioni della VI e della VII Commissione (64 in 2 anni, pari a 2,8 riunioni al mese); infine l’VIII Commissione (Agricoltura e Artigianato) si è riunita 59 volte'.

 

Il numero delle sedute di Giunta ammonta a 76 durante i primi 2 anni del governo Polverini e a circa il doppio (144) nei due anni del governo Zingaretti (una riunione ogni 9,4 giorni e una ogni 5, rispettivamente). Superiore, nella attuale legislatura, anche il numero dei provvedimenti emanati (pari a 1.516 contro i 1.247 della precedente), che tuttavia soltanto nel 6,3% dei casi (95 in valori assoluti) prevedono un finanziamento (a fronte del 10,3% rilevato nella precedente Legislatura –129 le delibere che contengono un finanziamento), ma ogni finanziamento registra un importo medio decisamente superiore (oltre 10 milioni, contro i 4,6 delle delibere della Giunta Polverini), per un importo complessivo di circa un miliardo di euro per la legislatura Zingaretti a fronte di 593 milioni di euro per quella Polverini.

Opportuno, infine un confronto tra 5 grandi regioni. Tra il 2013 e il 2015 Lazio e Toscana registrano un risparmio pari rispettivamente al -16% e -20,1%, a fronte di valori molto più contenuti in Lombardia (-2,8%) e in Veneto (-0,9%), mentre in Campania si registra un incremento della spesa annua, che passa da 73,6 a 78,6 milioni di euro. I valori pro capite evidenziano che nel Lazio la gestione degli apparati istituzionali regionali costa mediamente 12,74 euro per cittadino, a fronte di 18,61 euro nel 2011, con una riduzione di quasi 6 euro. Il livello più alto si rileva al contrario in Campania, dove la spesa media pro capite ammonta a 13,40 euro, circa un euro in più rispetto al 2011, mentre il Lazio si colloca in seconda posizione, seguito da Veneto (10,73 a fronte di 12,65 nel 2011), Lombardia (6,38 contro 7,41 euro) e Toscana (5,02 contro 7 euro). Per quanto riguarda il numero delle sedute del Consiglio e il numero delle leggi regionali approvate, il Lazio si colloca all’ultimo posto per entrambi gli indicatori, con 35 leggi approvate in 2 anni e 40 sedute del Consiglio (22 nel 2013, soltanto 16 nel 2014 e 2 nei primi mesi del 2015). Tra le 5 regioni “monitorate” la Toscana presenta l’operatività legislativa superiore, con ben 122 leggi emanate in 2 anni, risultando l’unica Regione a registrare un indice di efficienza superiore all’unità (pari a 1,5), con oltre una legge approvata ogni seduta consiliare. Segue la Lombardia, con 63 leggi approvate nel corso di 79 sedute, il Veneto (43 leggi e 99 sedute), la Campania (41 leggi e 112 sedute) e il Lazio, il cui indice di efficienza si attesta a 0,9 considerando le sole sedute, e scende al valore minimo di 0,3 considerando anche le riunioni (111 tra sedute e riunioni).




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