ANNO 25 n° 110
I burosauri finiscono sotto sorveglianza
Accordo giunta - sindacati: istituito un tavolo per controllare il lavoro dei dirigenti
20/08/2015 - 09:34

VITERBO – Qualcuno a Palazzo dei Priori lo sussurra da tempo: ''L’amministrazione comunale è ostaggio dei dirigenti. Quelli che non remano contro fanno la resistenza passiva, come la sabbia''. Qualcun altro sostiene addirittura che siano loro, i superburocrati, la vera opposizione all’amministrazione Michelini.

 

Esagerazioni? Forse. Ma dal faccia a faccia di ieri mattina tra la giunta e i sindacati sono emersi pesanti indizi sull’aria che tira a Palazzo dei Priori tra amministratori e dirigenti, superpagati, superpotenti e superarroganti che, di fatto, sono da anni i veri ''signori'' della città. Colpa di una delle leggi più nefaste della storia repubblica: la Bassanini. E’ stato questo ex deputato comunista, agli inizi degli anni Novanta, a estendere in modo abnorme il potere della burokrazia. Naturalmente, i dirigenti non arrivano lì per caso né per imposizione divina: le loro carriere progrediscono grazie ai rapporti fiduciari con i politici che li hanno scelti. E quando chi li ha voluti esce di scena? Beh, per chi gli subentra sono guai. Ne sa qualcosa Michelini, come lo sanno altre centinaia di sindaci che ogni giorno tentano invano di affrancarsi dallo strapotere dei burosauri.

 

La riunione di ieri, almeno nelle intenzioni, dovrebbe segnare uno spartiacque. Il sindaco Michelini, insieme con gli assessori Luisa Ciambella, Giacomo Barelli e Antonio Delli Iaconi hanno concordato con la delegazione trattante l’istituzione di un tavolo che verifichi il rispetto degli standard di lavoro dei dirigenti. ''Il comune – hanno detto i rappresentanti sindacali - muore di burocratizzazione. Sono i dirigenti – hanno aggiunto – che rallentano fino a bloccarla l’attività dell’ente''. Un esempio su tutti: ''La giunta – è stato spiegato – ha stanziato 40mila euro per l’acquisto del vestiario della polizia locale, ma chi avrebbe dovuto eseguire il bando non l’ha fatto. La cosa più grave è che resterà impunito''.

 

Ma di là di quanto è stato detto in sede ufficiale, a dare il segno che la situazione s’è fatta insostenibile è il retroscena. Il sindaco Michelini, a margine della riunione sarebbe letteralmente sbottato: ''Sono profumatamente pagati per realizzare le scelte politico-amministrative – avrebbe detto – e se non lo fanno ne dovranno rispondere. Come sapete – avrebbe aggiunto – io sono per la totale rotazione, anche se capisco che è complicato attuarla. Da oggi in poi si cambia registro: pretendo un sostegno totale ai nostri obiettivi''.

 

Una posizione condivisa dagli assessori Ciambella e Delli Iaconi che, a loro volta, hanno parlato di atti d’indirizzo politico persi nei sabbiosi cassetti dei burocrati, quasi tutti scelti dalle amministrazioni di centrodestra.

 

Sullo sfondo dei discorsi un’ancora di salvezza: l’articolo 9 della riforma della Pubblica amministrazione voluta dal governo Renzi che, tra l’altro, stabilisce che i dirigenti siano organizzati in ruoli unici (dello Stato, delle Regioni e degli enti locali) in modo da favorire la loro mobilità da un’amministrazione all’altra. Sarà favorito anche il passaggio dalla dirigenza pubblica a quella privata e viceversa. Nella stessa linea vanno le nuove regole per il conferimento degli incarichi, che avranno durata quadriennale e potranno essere prorogati per altri due solo in casi motivati, sempre che l’interessato abbia ottenuto una valutazione positiva: altrimenti bisognerà passare per una selezione. I dirigenti privi d’incarico riceveranno solo il trattamento economico fondamentale e decadranno dopo un certo tempo, se avranno ricevuto una valutazione negativa.




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