ANNO 25 n° 116
Giro di prostitute a Viterbo, in manette famiglia ternana
Le ragazze adescate lavoravano a Viterbo, Terni e Perugia
11/10/2011 - 15:12

Avrebbero gestito l’attività di alcune prostitute nella provincia di Viterbo le sei persone arrestate, di cui quattro finite in carcere e due ai domiciliari, dai carabinieri di Collescipoli e Ferentillo, in provincia di Terni con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Si tratta di persone apparentenenti tutte ad una stessa famiglia che avrebbero gestito l'attività di almeno sei prostitute nella provincia di Terni, Perugia e Viterbo.

L'operazione (denominata ‘’I golosi’’ in quanto il capofamiglia gestiva una rivendita ambulante di porchetta) aveva avuto inizio nel 2010 in seguito ad una indicazione di una fonte confidenziale ed è continuata con servizi di pedinamento e intercettazioni telefoniche e ambientali.

I carabinieri hanno così accertato che a capo dell'associazione c'era un 41enne residente a Collescipoli, aiutato nelle operazioni di coordinamento dell'attività di prostituzione dalla moglie, anche lei 41enne. Del gruppo avrebbe fatto parte anche tre nipoti della coppia (22, 25 e 27 anni le loro età), che collaboravano e gestivano operativamente le prostitute. Ai domiciliari, insieme alla moglie del capofamiglia, è finita anche la compagna del nipote 25enne.

A carico di una settima persona, una prostituta di 44 anni utilizzata per reclutare le altre prostitute, è stato invece disposto l'obbligo di firma. Nel corso delle perquisizioni eseguite dai carabinieri nelle abitazioni del gruppo sono stati rinvenuti e sequestrati dai carabinieri circa 5.000 euro in contanti ritenuti provento delle attività illecite, oltre a 6 banconote da 50 euro risultate false. Secondo quanto appurato dai militari il gruppo avrebbe incassato il 50% di quanto guadagnato dalle ragazze, circa 100 euro ciascuna a sera. Questa, è stato spiegato stamani dai carabinieri, era la fonte primaria di assistenza per l'intera famiglia.

Le prostitute avrebbero lavorato in camper forniti dal gruppo in varie zone tra cui il cimitero di Terni, Maratta, nei pressi delle Fonti di San Gemini e lungo la Baschi-Todi, dove venivano accompagnate sempre dai membri dell'associazione. Le ragazze sarebbero state adescate con minacce e in alcuni casi con violenza e venivano controllate costantemente. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emessa dal gip di Terni Pierluigi Panariello su richiesta del pm Elisabetta Massini.




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