ANNO 25 n° 114
Garanzia Giovani, continuano i ritardi
Tanti ragazzi viterbesi ad oggi sono ancora in attesa dell'erogazione dei fondi
11/10/2015 - 10:22

VITERBO - Continuano le polemiche intorno a Garanzia Giovani, strumento creato sulla carta per aiutare l'inserimento lavorativo dei ragazzi italiani nelle aziende, contribuendo al pagamento di uno stipendio di 500 euro per dei tirocini semestrali con successive agevolazioni in caso di assunzione, ma che di fatto si sta ritorcendo contro la Regione Lazio come un boomerang.

 

Già in estate era montata la collera di tanti under 30 che lamentavano ritardi continui nell'erogazione dei fondi e dubbi sulle procedure di lavorazione delle pratiche. Una situazione diffusa in tutta Italia e che però aveva proprio nel territorio laziale, compreso il viterbese, uno dei suo picchi negativi.

 

Lo scorso luglio, il consigliere regionale viterbese Enrico Panunzi aveva anticipato la nascita di una task force per risolvere l'annosa questione, ma ad oggi ancora non si registrano miglioramenti significativi. Sull'argomento è intervenuta allora Lucia Valente, assessore al Lavoro del Lazio.

 

''C'è stato un grosso problema - ha spiegato l'assessore - dovuto al boom di richieste e attivazioni di tirocini arrivate in pochissimi mesi. Trattandosi di una procedura di attivazione complessa, con molti controlli, abbiamo istituito una task force per velocizzare i tempi''.

 

Ad oggi le domande di pagamento sono state 14mila, di cui 9 mila già saldate. In alcuni casi, però, sono documentazioni errate o incomplete a creare disagi nei tirocinanti. La colpa, solitamente, non è tanto dei ragazzi quanto dei datori di lavoro, che dimenticano di inviare alcuni documenti obbligatori.

 

Ma nel mirino dei giovanissimi ancora in attesa di ricevere il meritato compenso c'è un sistema di comunicazione che fa acqua da tutte le parti. Un caso eclatante è accaduto a Tarquinia, dove un ragazzo di 27 anni, una volta terminato il suo stage in un'azienda di riciclaggio materiali, non ha ricevuto un euro per ben 6 mesi.

 

Soltanto pochi giorni fa ha scoperto la verità: le sue pratiche non erano mai state lavorate. Il motivo? Servivano documenti originali e non le scansioni vie email inviate dal giovane. Peccato che, in tutto questo tempo, nessuno si sia preso la briga di avvisarlo. Non fosse stato lui a insistere chiedendo spiegazioni per settimane, probabilmente quei soldi non li avrebbe mai visti nemmeno col binocolo.




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