ANNO 25 n° 109
Finanziamenti legge Destinazione Italia, presentato l'emendamento salva Viterbo
Prorogata al 31 dicembre la scadenza per chiedere l'accesso ai fondi statali
22/06/2014 - 12:07

VITERBO – Un emendamento che è una manna dal cielo. Perché consente anche a Viterbo di poter accedere ai finanziamenti di Destinazione Italia, la legge voluta dal Governo Letta che mette a disposizione fondi per i comuni tra 5mila e 150mila abitanti.

L’emendamento alla legge consente di presentare domanda di finanziamento al ministero dei Beni artistici e culturali (e non più, come stabilito in un primo momento, a quello per gli Affari regionali) per progetti immediatamente cantierabili rivolti appunto a interventi culturali o per il turismo, in comuni da 5mila a 150mila abitanti. Non solo: con il passaggio al nuovo ministero, vengono anche prorogati i termini di scadenza, dal 30 giugno al 31 dicembre 2014. Due novità provvidenziali per le ambizioni viterbesi di accedere al finanziamento, sia perché gli interventi studiati dall’amministrazione Michelini riguardano appunto il patrimonio artistico viterbese (restyling delle mura, riqualificazione della zona delle Fortezze, di piazza Crispi, ulteriori progetti per Valle Faul, una nuova veste per il portico di Palazzo dei priori, eccetera), sia perché si rischiava fortemente di non presentare la richiesta entro la originale scadenza del 30 giugno. Perdendo un’occasione d’oro.

Il sindaco Michelini e gli assessori Saraconi e Delli Iaconi avevano chiesto al ministro Dario Franceschini, in occasione della sua recente visita a Viterbo, proprio una modifica in questo senso della legge. Modifica resa possibile grazie al fatto che finora non era stato emenato un regolamento attuativo di Destinazione Italia, regolamento che ora spetterà appunto al ministero dei Beni culturali. Domani sera (lunedì 23) scade il termine per il deposito degli emendamenti, dopo di che si potrà conoscere il testo esatto di quello che interessa da vicino il capoluogo della Tuscia.

A quel punto la palla passerà nelle mani del Comune, che dovrà ritoccare i progetti già studiati (che debbono essere collegati tra loro da un filo logico) e di presentarli al ministero, con buonissime possibilità di ottenere il finanziamento (che dovrebbe essere di 5 milioni di euro) e di avviare immediatamente i lavori.




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