VITERBO – Poi dicono che gli italiani sono mammoni: in politica non sembrerebbe. Ci voleva la parlamentare viterbese (e presidente della Commissione giustizia della Camera) Donatella Ferranti per accelerare i tempi di un disegno di legge importante, almeno per questioni di civiltà ed eguaglianza, che l’Italia ancora non ha. La legge che consente ai figli di adottare il cognome materno. Già, perché il nostro Paese su questo aspetto è ancora molto indietro nei confronti degli altri Stati. Tanto che a gennaio la Corte europea per i diritti dell’uomo si era fatta sentire con l’allora Governo Letta per provvedere il più velocemente possibile a mettersi in regola.
Nacque allora un disegno di legge, accolto con parole di elogio e soddisfazione più o meno bipartisan. Peccato che poi per arrivare alla Camera il provvedimento abbia impiegato una quarantina di giorni (e dire che palazzo Chigi e Montecitorio sono ad un tiro di schioppo…) e poi altrettanto tempo quel ddl è rimasto nel limbo, senza che nessuno si prendesse la briga di chiederne la discussione. Sarà stato colpa delle dimissioni del Governo Letta, per l’arrivo di Renzi e per gli ultimi eventi caotici della politica italiana...
Adesso ci ha pensato la Ferranti a metterlo in calendario per il mese di aprile: “Ho dovuto tirarlo fuori dal cassetto io – ha detto la deputata a L’Espresso – Adesso speriamo bene”. Così anche gli italiani avranno il diritto di avere pure il cognome della madre. E si sa che la mamma è sempre la mamma…