ANNO 25 n° 116
''Eccesso di potere, via le delibere''
Il ricorso al Tar dei due esclusi dalla nomina a revisori dei conti del Comune
Si ritengono ''travolti, nella loro onorabilità e autorevolezza professionale''
Il consiglio dovrà revocare gli atti in autotutela per evitare di risarcire i danni
22/01/2016 - 09:17

VITERBO – ''Sospendere e poi annullare la delibera numero 139 del consiglio comunale del 10 dicembre e quella numero 141 del 17 dicembre e risarcire i danni subiti e subendi dai ricorrenti, da quantificarsi’’. Questo chiedono Claudio Pinto e Ugo Tanzi, i due professionisti la cui nomina a revisori dei conti del Comune di Viterbo – insieme a quella di Lorenzo Ciorba, poi ritiratosi – fu prima rinviata e poi respinta proprio dal voto su quelle due delibere. Lo chiedono nel ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, che Viterbonews24 ha visionato ed è in grado di riportarne il contenuto. E’ firmato dall’avvocato romano Francesco Caso, in data 14 gennaio. Ed è arrivato a Palazzo dei priori, al sindaco e al segretario generale, poi al presidente del consiglio comunale Marco Ciorba, che ne ha messo a conoscenza – e ne ha consegnato una copia – ai capigruppo.

 

Nel ricorso prima si ricostruisce la vicenda, ricordando come la Prefettura avesse estratto, secondo la nuova procedura prevista dalla legge, i tre nomi dall’elenco dei revisori e li avesse poi comunicati al Comune per la nomina. Nomina che venne inserita nell’ordine del giorno del consiglio comunale (avendo anche ricevuto parere favorevole), rinviata una prima volta (il 10 dicembre appunto, con la delibera 139) e respinta poi una settimana dopo, il 17, con la delibera 142. ''Il consiglio comunale – si legge nel testo del ricorso – dunque, con una supposta ed inesistente incompatibilità e/o conflitto d’interessi di uno dei componenti del collegio (in specie, il Ciorba) respingeva anche la nomina dei ricorrenti, a cui, invece, nessuna causa d’incompatibilità o conflitto d’interessi era stata minimamente contestata. La vicenda veniva poi riportata dagli organi di stampa con attacchi sia personali che politici a Ciorba, tanto che lo stesso, l’11 gennaio, rinunciava all’incarico’’. Loro stessi, Pinto e Fazi, dicono di essere stati ''travolti, nella loro onorabilità, integrità d’immagine ed autorevolezza professionale, dagli effetti della mancata nomina’’.

 

Di qui la richiesta di annullamento della delibera per ''difetto dei presupporti soggettivi e oggettivi per negare la nomina’’, per violazione di varie norme e, in particolare, per ‘’eccesso di potere per sviamento dalla causa tipica e travisamento in fatto e in diritto’’. Accuse pesanti, se dovessero essere accolte dal Tar potrebbero (il condizionale è d’obbligo) portare a conseguenze legali e amministrative (richiesta danni) per il Comune. Che a sua volta potrebbe rivalersi nei confronti dei consiglieri comunali che quel giorno votarono contro la delibera (tutti della minoranza) o per quelli che, pur presenti in aula, si appellarono all’articolo 47 comma 4 (è il caso degli ex ds del Pd). Soltanto il sindaco votò a favore.

 

Come procedere ora? Secondo il segretario generale del Comune, Francesca Vichi, alla quale è stato chiesto un parere dopo aver letto il ricorso, ‘’si reputa opportuno il riesame in autotutela’’ delle delibere. Vale a dire, convocare un consiglio comunale (e questo infatti hanno deciso i capigruppo nella riunione di ieri, assente solo il Pd) e ritirare quelle due delibere. Questo dovrebbe bastare per far cessare le ragioni del contenzioso.

 

Allo stesso tempo, suggerisce il segretario, il dirigente comunale del settore dovrà presentare una nuova proposta, che passerà dall’assessore, in commissione, e sarà portata ad un nuovo consiglio per l’approvazione.




Facebook Twitter Rss