ANNO 25 n° 110
E' stato ucciso da un'emorragia massiva
causata dall'urto di un treno in transito
Svelate le cause della morte dell'uomo trovato in stato di decomposizione
lungo la ferrovia Roma - Viterbo, ancora da accertare l'identità della vittima
19/06/2015 - 10:40

CAPRANICA – Un’arteria recisa di netto, con tutta probabilità dall’urto di un treno in transito, che ha causato un’emorragia massiva e quindi la morte. Così, secondo i primi risultati dell’autopsia, è morto l’uomo ancora senza un’identità ufficiale, il cui cadavere è stato trovato lungo i binari della ferrovia Roma – Viterbo, a un chilometro di distanza dalla stazione di Capranica. La pista dell’omicidio, che una serie di elementi avevano reso la più probabile in un primo momento, ha così lasciato cosi definitivamente spazio all’incidente ferroviario.

 

La ferita alla testa riscontrata dal medico legale subito dopo il ritrovamento del cadavere in avanzato stato di decomposizione, sembrava quella mortale. Ma l’esame autoptico ha svelato che è relativamente superficiale e comunque non tale da provocare il decesso. Il colpo letale è invece stato quello alla schiena dallo spigolo di un convoglio in transito. Colpo che in superficie ha lascito una grossa ecchimosi, ma in profondità ha reciso un grosso vaso e quindi la morte per dissanguamento.

 

Chiarite le cause del decesso, l’attività degli investigatori continua per accertare, se possibile, quale convoglio e in che giorno abbia travolto senza che il macchinista se ne accorgesse il viandante che stava camminando lungo i binari, e l’identità della vittima. Al momento, gli inquirenti dispongono delle sue impronte digitali, che corrispondono a quelle di uno straniero identificato il quattro giugno scoro dalla polizia vicino a Roma. Anche in quel caso stava camminando lungo la ferrovia. Era di carnagione chiara, capelli biondi, dall’apparente età di 45-50 anni, ed era sprovvisto di documenti. Alla polizia dichiarò di chiamarsi R.W., di essere cittadino tedesco, di avere cinquanta anni e che si stava recando in Vaticano a pregare. Gli agenti gli presero le impronte digitali e lo fotografarono prima di lasciarlo andare. Aveva l’aspetto di un clochard non del tutto in sé.

 

Al fine di verificare se l’identità fornita dall’uomo sia reale, la Squadra Mobile è in contatto con l’Interpol e con l’ambasciata Tedesca. Tra l’altro, gli investigatori stanno tentando di rintracciare gli eventuali familiari della vittima per la restituzione e il rimpatrio della salma.




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