ANNO 25 n° 110
Disoccupata chiede sussidio ma le viene negato perché non ha reddito
Secondo la legge regionale n. 4/2009 solo chi percepisce guadagni minimi può accedere al contributo. Gli avvocati di una 51enne presentano ricorso al Tar
02/02/2013 - 04:00

VITERBO – Dopo il danno pure la beffa. Tutto merito di una legge regionale che non dà diritto al reddito minimo garantito a chi il reddito non c’è l’ha. Uno scherzo? Purtroppo no.

A saperlo bene è una 51enne originaria di Roma e disoccupata, che risiede a Marta con il marito, disoccupato anche lui, e a cui è stato negato il sussidio perché “non idonea”. Motivo? E’ senza reddito. (Grazie al piffero!)

La faccenda inizia nel settembre del 2009, quando la signora si reca al Centro per l’impiego della Provincia di Viterbo presentando domanda di accesso al reddito minimo garantito.

Per accedere al sussidio – che consiste in un assegno da 5mila euro annui che la Regione Lazio, attraverso la legge n. 4/2009, mette a disposizione dei disoccupati, inoccupati e precari - è necessario rientrare in una graduatoria, che viene stilata in base a un punteggio (il minimo è 14) assegnato ai richiedenti.

Dal disoccupato al soggetto in dichiarata emergenza abitativa, la legge elenca undici profili, per ognuno dei quali viene attribuito un punteggio da 1 a 9. Undici tranne uno: nell’elenco, infatti, non è prevista alcuna voce (e relativo punteggio) per chi vive in una situazione areddituale. Cioè senza reddito.

Ergo: la 51enne, che è senza reddito, è stata esclusa dalla graduatoria per mancanza delle condizioni reddituali richieste. In poche parole a chi non percepisce alcun reddito non viene assegnato un punteggio utile per rientrare in graduatoria e, consecutio, viene superato da chiunque viva in un nucleo familiare dove viene percepito almeno un reddito.

Vien da sé che la legge regionale nega il sussidio a chi, in realtà, ne ha più bisogno. Gli avvocati Luigi Padovan e Giovanni Recanati, che assistono la 51enne tramite gratuito patrocino, hanno depositato il ricorso al Tar per chiedere di accertare l’illegittimità e modificare la legge regionale n.4/2009, permettendo così a tutti coloro che non percepiscono reddito di poter aspirare al sussidio.

Il 20 febbraio il tribunale romano si esprimerà in merito alla questione, trattata d’urgenza visto il rischio concreto della perdita dei diritti di quanti, come la protagonista di questa vicenda, si trovano in una situazione di aredditualità.




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