ANNO 25 n° 111
Diabete di tipo I, anche a Viterbo il dosaggio degli anticorpi specifici
l test offre dei vantaggi pratici ed economici
08/04/2014 - 11:45

Dal primo di aprile anche presso la Ausl di Viterbo sarà possibile effettuare il dosaggio degli autoanticorpi specifici per il diabete di tipo 1. Un test molto importante in quanto è di ausilio nella diagnosi della patologia e perché può essere utilizzato anche per predire l’eventuale insorgenza del diabete nei familiari di pazienti che già ne sono affetti.

Questo importante risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione che si è venuta a creare tra gli specialisti del Centro diabetologico aziendale di Viterbo, i cui responsabili sono Claudia Arnaldi e Claudio Grande, e del Laboratorio analisi di Belcolle, diretto da Renato Carrozza.

Il test attivato, che si effettua con prelievo di sangue venoso su richiesta del diabetologo, consentirà agli utenti della Ausl di eseguire il dosaggio nei centri prelievi presenti nel territorio della Tuscia, così come accade per tutti gli altri esami di laboratorio. Con l’enorme vantaggio di non doversi più recare in altre strutture fuori provincia.

“Il diabete mellito di tipo I – spiega Claudia Arnaldi - è un disordine metabolico causato da una progressiva e selettiva distruzione, su base autoimmune, delle cellule del pancreas endocrino in soggetti geneticamente predisposti e rappresenta il 10% dei casi di diabete. Di questi circa il 75% viene diagnosticato prima dei 20 anni, essendo infatti la malattia metabolica più frequente in età pediatrica”.

Gli anticorpi anti-citoplasma di insula pancreatica (ICA), anti-insulina (IAA), anti-acido glutammico decarbossilasi (GADA) e anti-tirosin fosfatasi insulare (IA-2A), sono quelli che il sistema immune produce contro degli antigeni propri, le cui cellule sono deputate alla sintesi di insulina.

“Questi anticorpi non sono la causa della malattia – prosegue Claudia Arnaldi -, ma i marcatori di un processo autoimmune che porta alla progressiva distruzione di queste cellule, con conseguente diminuzione della sintesi di insulina. Quando circa l’80-90% delle cellule viene distrutto, compaiono i sintomi della malattia. La risposta anticorpale è presente in genere anche anni prima dell’esordio del diabete di tipo 1 e ne rappresenta uno dei principali fattori di rischio. Al momento della diagnosi, infatti, circa il 95% dei pazienti presenta positività per almeno uno degli autoanticorpi”. 

Tra i vantaggi legati all’introduzione del test c’è anche una sensibile riduzione dei costi per la Ausl, non dovendo più inviare le provette di sangue in esterna per gli esami effettuati su pazienti ricoverati in regime ordinario o in day hospital.

 




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