ANNO 25 n° 88
''C'è aria di congiura nel circolo del Pd di Vignanello''
Pietro Paolo Anselmi scrive al Segretario provinciale Pd Andrea Egidi
08/04/2013 - 12:13

Riceviamo e pubblichiamo 

Caro Andrea,

sono Pietro Paolo Anselmi, un amministratore del Comune di Vignanello, che ha sempre cercato, a volte senza riuscirci, di esercitare la propria funzione in maniera chiara, all’insegna della correttezza, della trasparenza,dell’onestà nell’esclusivo interesse del paese e dei concittadini; sono iscritto al Partito Democratico. Ti scrivo per metterti al corrente degli sviluppi di quanto ti ho già accennato in breve.

Anche nel nostro circolo sono in corso i lavori per la formazione della lista elettorale in vista delle amministrative imminenti. Il Direttivo del partito, tempo addietro, ha costituito una commissione ristretta di lavoro, deputata alle consultazioni ed alle verifiche opportune e necessarie. Mentre la commissione svolgeva il proprio lavoro, alcuni elementi del partito, probabilmente ritenendo di fare cosa giusta, si sono adoperati per trovare soluzioni alternative o integrative al mandato affidato alla commissione.

Fuori da ogni retorica, in poche parole ed in tutta umiltà, ti racconto la mia idea, e non mia soltanto, di come sono andate, e di come stanno andando, le cose. Un gruppo di persone, tranquillamente da definire un manipolo di congiurati, forse capitanati da qualcuno, che crede di essere il sommo inquisitore, ha pensato e deciso, in cuor suo, quali debbano essere gli assetti futuri nell’Amministrazione comunale, scrivendo sulla lavagna i buoni e i cattivi. Inoltre, mentre il Direttivo sta organizzando le primarie, escono sugli organi di stampa notizie relative ai candidati, i vincenti e i giubilati.

Ritengo sia difficile, pur cercando con insistenza, trovare un briciolo di nobiltà nei comportamenti sopra descritti; è facile, invece, notare atteggiamenti privi di un benché minimo coraggio etico e politico, intrisi di paura e viltà; atteggiamenti, certamente non patrimonio di uomini liberi e che dovrebbero essere banditi da ogni contesto sociale. Quelli che non hanno il coraggio delle proprie azioni e delle proprie scelte sono il male di ogni società; sono quelli che hanno paura. Alcune domande sorgono spontanee: paura di chi? Paura di cosa? Paura: perché?

E’ davvero difficile, se non impossibile, convivere con certi elementi. Forse, però, mi sbaglio; forse nell’animo di quelli che seguono certe logiche non c’è nulla di quanto sopra supposto. Consentimi, comunque, di citare una frase di un famoso uomo politico: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.

Con animo sereno, sempre cordialmente.

Pietro Paolo Anselmi




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