ANNO 25 n° 88
Crisi e depressione dietro il suicidio del 45enne
Leo Martinozzi era responsabile vendite di una nota azienda ceramica
30/05/2012 - 16:13

VITERBO – La crisi dell’azienda per cui lavorava, una forte depressione e un biglietto d’addio rivolto ai parenti, in cui accusa il governo Monti perché “responsabile” delle difficoltà economiche che stava attraversando.

C’è tutto questo dietro il gesto compiuto da Leo Martinozzi, il 45enne di Carbognano trovato suicida ieri l’altro nel garage sottostante la sua abitazione.

L’uomo, responsabile vendite di una nota azienda ceramica di Civita Castellana, ha avuto anche un trascorso politico: risale al 2004 la sua elezione a consigliere in una lista di centrodestra.

Stando a quanto si è appreso pare che, sebbene la società per cui lavorava stia attraversando la crisi, la sua situazione economica non era disperata al punto da indurlo a togliersi la vita. “Il gesto – hanno detto gli investigatori - non è riconducibile solo a motivi economici, piuttosto alla depressione”.

Pare infatti che Martinozzi soffrisse del male oscuro da diversi anni: è probabile che la recessione attraversata negli ultimi mesi dall’azienda, aveva fatto crescere in lui l’angoscia di perdere il lavoro, amplificando lo stato d’ansia e la depressione.

Martinozzi lascia la moglie, una figlia di 16 anni e uno di 14, calciatore in forza negli Allievi dell’AS Roma.

 

 




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