ANNO 25 n° 110
''Chiediamo scusa per quella scritta''
Gli amici di Leonardo Rizzello, il 20enne scomparso, hanno pubblicato un post
dopo le polemiche nate sul messaggio apparso nel sottopassaggio della strada
03/10/2015 - 11:38

VITERBO - Una scritta lasciata sul muro del sottopassaggio della Tuscanese, al chilometro uno, lì dove poche ore prima aveva perso la vita Leonardo Rizzello, vent'anni, il ragazzo alla guida di una Ford che nella notte tra sabato 26 e domenica 27 settembre si è scontrata violentemente con un'Harley Davidson.

 

Un impatto fatale per il conducente e per la coppia a bordo della moto, i coniugi di Latina Marialuisa Brienza e Pasquale Tranquilli, e che ha coinvolto anche due ragazze ancora in lotta per la vita, le gemelle Valentina e Valeria Mattei.

 

''Se un giorno la velocità mi ucciderà non piangete, perché io stavo sorridendo'' si legge su quel muro, una frase scelta dagli amici di Leonardo per ricordarlo citando le parole dell'attore statunitense Paul Walker, protagonista della saga cinematografica ''Fast and Furious'' e sua volta scomparso a causa di un drammatico incidente stradale.

 

Una scritta fatta istintivamente, senza riflettere troppo, e che ha subito scatenato reazioni sui social network, dove in tanti hanno chiesto che venisse prontamente rimossa: ''Andatelo a spiegare ai figli di Marialuisa e Pasquale quanto è bello guidare ad alta velocità'' si leggeva in un commento, ''Se la scritta non viene rimossa ci penserò io personalmente'' aggiungeva un altro utente di Facebook.

 

Parole che hanno spinto gli amici di Leonardo a fare un passo indietro, sempre attraverso i social network dove hanno diffuso questo messaggio: ''Chiediamo scusa. Scusate se abbiamo graffiato il cuore dei figli, dei genitori, degli amici cari, dei parenti e di tutti coloro che in questo momento tanto tragico soffrono come noi.

 

Una scritta sul muro in memoria di Leonardo, quel Leonardo che amiamo e che il nostro cuore non vuole lasciar andare.

 

Un gesto puro, istintivo, semplice, spontaneo, dettato dall'amore, dal dolore, dall'amicizia, dalla passione, ma di certo non dalla ragione della mente.

 

Ed è per questo che chiediamo scusa, perché ad agire è stato il cuore, un cuore che, come quello dei cari di Pasquale e Luisa e di Valeria e Valentina che lottano tra la vita e la morte, è spezzato dal dolore e che ci rende impossibile ragionare. Scusate, perdonate se potete il gesto, fatto con innocenza, ma anche con inconsapevolezza e incoscienza''.

 

Firmato, genericamente, ''gli amici di Leo''. Parole che hanno subito ottenuto l'effetto di calmare i toni e far rientrare una polemica che, vista la gravità dell'accaduto, rischiava di risultare quantomeno grottesca. ''Gesto dettato dall'amore e dai loro 20 anni. Bravi ragazzi ma mi raccomando fate tesoro di ciò che è successo'' si legge tra le risposte arrivate dai viterbesi, seguito da ''bravi, crescere significa anche saper chiedere scusa''.




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