ANNO 25 n° 110
Barelli - Delli Iaconi, scambio di deleghe
La soluzione per mettere fine alla crisi di maggioranza in Comune
05/03/2014 - 17:47

VITERBO - Uno scambio di deleghe e siamo a posto. La prima vera crisetta della giunta Michelini si risolverà così: con l'assessore Barelli che cede la Cultura a Tonino Delli Iaconi e lo stesso Delli Iaconi che ricambia con lo Sviluppo economico per l'avvocato di Viva Viterbo. Tutto qui.

Per la soddisfazione, almeno temporanea, del Partito democratico, che pure per bocca del suo capogruppo – il renziano Francesco Serra – aveva chiesto in un primo momento di giubilare l'intera Viva Viterbo dalla maggioranza. Un'operazione impossibile, aveva risposto Michelini, che anche grazie a quei voti aveva vinto il ballottaggio dello scorso giugno. Pacta servanda sunt, insomma. Ma staremo a vedere se i patti reggeranno, visto che qualcuno è convinto che il problema non sia risolto, e che Barelli e la cultura erano solo un pretesto, un punto debole dove affondare il colpo, mentre il bersaglio grosso e più critico sarebbe alla lunga la stessa Viva Viterbo, e il suo fondatore e front-man Filippo Rossi. La lista civica, del resto, non può contare neanche sull'appoggio di tutto il Pd (l'azionista forte della maggioranza): i democratici hanno già da preoccuparsi delle loro spaccature interne.

Tra un po', quindi, le tensioni ora anestetizzate potrebbero ripresentarsi sotto altra forma ma con la stessa sostanza, alla faccia dell'ottimismo di Michelini. Così come la transumanza della mobilità (e dunque Francigena) dall'assessore Saraconi ad Alvaro Ricci rischia di far venire qualche mal di pancia all'interno di Oltre le mura, la lista del sindaco.

La minoranza, poi, non può che essere ringalluzzita per la vittoria ottenuta con l'addio di Barelli. E' il primo successo politico di Marini e compagnia, che già c'erano andati vicini con la faccenda rifiuti. E che oggi tornano a parlare alla stampa in una conferenza fissata nel pomeriggio a palazzo dei Priori. Un luogo simbolico, non solo perché oggi avrebbe dovuto ospitare il consiglio comunale poi saltato perché in concomitanza col transito di Santa Rosa (questa la versione ufficiale).




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