ANNO 25 n° 110
Assolto 52enne di Orte per la violenza sessuale che non c'è stata
11/12/2014 - 00:43

VITERBO - ''Assolto per non aver commesso il fatto''. Quando, pochi minuti prima delle quindici di ieri, il presidente del tribunale di Viterbo Eugenio Turco ha letto il verdetto, l’imputato, un uomo di cinquantadue anni di Orte, operaio, accusato di violenza sessuale aggravata sulla figlia della sua ex convivente, che all’epoca dei fatti aveva meno di dieci anni, è scoppiato in lacrime. Ha guardato in faccia il suo difensore, l’avvocato Valerio Panichelli e gli ha sussurrato ''Non ci credevo più''.

Arrestato nel marzo 2011, ha passato un anno e mezzo in una cella del carcere di Mammagialla. Rimesso in libertà, è stato sottoposto per altri due anni all’obbligo di firma e, soprattutto, è stato bollato come pedofilo. ''E’ finito l’incubo – ha bisbigliato all’uscita dal palazzo di giustizia –, ma non riuscirò mai a dimenticare questa vicenda. Me la porterà dentro per il resto della vita'''.

Ieri, l’epilogo: il pubblico mistero Renzo Petroselli, al termine della requisitoria, aveva chiesto che fosse condannato a sei anni di reclusione; richiesta che era stata ribadita dalle due parti civili, l’ex convivente, una donna romena, e sua figlia. Secondo l’ipotesi accusatoria, gli abusi sessuali sulla bambina sarebbero iniziati nel 2008 per proseguire per tre anni, fino al 2011. Le indagini scaturite da un esposto della convivente, presentato nel momento in cui il loro rapporto si era irrimediabilmente incrinato. Tanto che l’imputato ha sempre definito la denuncia dell’ex convivente una rappresaglia per la fine della loro relazione.

Poi l’avvocato Panichelli ha smontato uno a uno tutti gli elementi d’accusa. Ha chiesto al collegio di riesaminare tutti gli atti della vicenda, in più casi contraddittori o lacunosi. Di rileggere attentamente le dichiarazioni della bambina per rendersi conto che non erano attendibili come sosteneva l’accusa. Infine ha chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto, senza alcuna subordinata.

Il collegio si è ritirato in camera di consiglio e, dopo circa un’ora e mezza, è arrivata l’assoluzione. Nessun commento da parte del rappresentante dell’accusa. Secondo quando si è appreso, il Pm Petroselli valuterà se impugnare la sentenza dopo il deposito delle motivazioni.

Soddisfazione è stata invece espressa dall’avvocato Panichelli: ''Il mio assistito – ha detto – era scoraggiato, dopo gli interventi della procura e delle parti civili mi ha chiesto più di una volta di lasciar perdere, di non difenderlo più, perché era convinto che sarebbe stato condannato. 'Tutto converge contro di me', mi ha detto sconsolato. Ma io – prosegue il legale – sapevo che il collegio, dopo un’attenta analisi degli atti, non avrebbe potuto che assolvere. Dalle carte emergeva chiaramente che tutta questa storia era scaturita dalla fine della relazione tra il mio assistito e la sua ex convivente''.




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