ANNO 25 n° 88
Anche il vescovo Fumagalli diventa facchino (foto)
Prima della benedizione ha indossato il ciuffo
04/09/2012 - 09:45

VITERBO - Prima di portare in trionfo la Macchina di Santa Rosa è il momento della devozione più pura, quella che arriva a compimento di una giornata scandita dalla fede e dalle chiese che impreziosiscono nello spirito e nel ''corpo'' Viterbo.

I facchini, prima del ''Sollevate e fermi'', fanno il loro ingresso nella chiesa di San Sisto, marciando sopra le note del loro amato inno, dove ricevono la benedizione in articulo mortis dal vescovo Lino Fumagalli, ormai al suo secondo trasporto da quando è giunto nella Città dei Papi.

Fumagalli che ormai può essere annoverato come uno degli eroi di Santa Rosa, perché come i suoi “colleghi”, anche lui indossa il ciuffo: “Vi ringrazio per dono che mi avete fatto – ha commentato indossando il copricapo – ma io più che essere facchino, posso essere ‘fiacchino’”.

L'emozione è tanta, come anche la concentrazione per l'impresa eroica che li attende in una serata che ha sconfitto anche il maltempo e che non fa altro che aumentare la voglia di portare Santa Rosa davanti al suo santuario. Ecco allora che dopo la lettura della preghiera del facchino arriva la benedizione e si può procedere con il trasporto di Fiore del Cielo.

Arrivano quelle parole tanto attese durante tutta la giornata, la settimana e i mesi che precedono la notte del tre settembre: il capo facchino Sandro Rossi dà voce alle sue emozioni e si parte.

'Ciuffi di Santa Rosa, accapezzate il ciuffo', 'Facchini di Santa Rosa, sotto col ciuffo e fermi', 'Sollevate e fermi', 'Per Santa Rosa, avanti!'.

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