ANNO 25 n° 110
Al via la sistemazione del tetto
Sopralluogo di Soprintendenza e ditta che si è aggiudicata l'appalto
18/12/2015 - 10:53

VITERBO – Monastero di santa Rosa, al via i lavori di sistemazione del tetto. Ieri mattina il sopralluogo della Soprintendenza e della ditta che si è aggiudicata l’appalto lo scorso settembre.

 

250mila euro i fondi stanziati dal ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini lo scorso anno, dopo l’evidente aggravarsi del problema delle infiltrazioni a seguito di una forte grandinata nel mese di aprile. Infiltrazioni che stanno mettendo a rischio la sala capitolare del monastero, attigua al refettorio antico e che, senza un intervento risolutore, rischiano di danneggiare in modo irreparabile gli affreschi seicenteschi sulle pareti. Affreschi su cui si sono aperte nel 2009 delle crepe preoccupanti.

 

Già nei prossimi giorni sarà allestito il cantiere, con i necessari ponteggi, per effettuare tutte le operazioni necessarie alla sistemazione di una grossa falla. Subito dopo la forte grandinata del 4 aprile era stato effettuato un intervento tampone, in attesa dei fondi necessari a un’azione strutturale. Il progetto di restauro prevede il ripristino del tetto, il controllo e la sostituzione delle travi, in legno, che dovessero risultare danneggiate. La durata dei lavori è stata stimata in circa tre mesi, quindi dovrebbero essere ultimati prima della primavera 2016.

 

Stiamo parlando di una delle parti più belle e antiche del monastero. Dopo la grandinata del 4 aprile la caduta dell’intonaco e la paura concreta che potesse accadere il peggio, anche un crollo. Sul posto si erano recati tempestivamente il sindaco Leonardo Michelini e l’assessore Raffaella Saraconi, all’epoca responsabile dei Lavori Pubblici, toccando con mano la necessità di un’azione urgente. Da qui la mobilitazione dell’amministrazione comunale che con un incontro con il ministro Franceschini riuscì a ottenere i 250mila euro per il monastero di santa Rosa e 300mila per la sistemazione delle principali criticità di Villa Lante. Anche la madre dei giardini all’italiana era infatti stata interessata nei primi mesi del 2014 da alcuni crolli e cedimenti, che interessarono la scalinata d’accesso alla palazzina Gambara.

 

All'interno del monastero permane la situazione di convivenza tra le due alcantarine e le tre suore clarisse. Le diplomazie cittadine, in primis il sindaco Leonardo Michelini, continuano il lavoro per rendere possibile l'idea di mantenere le clarisse vicino al corpo della patrona.




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