ANNO 25 n° 111
Serra a un passo dalle dimissioni
Potrebbe presentarsi in consiglio con l'annuncio dell'abbandono del ruolo di capogruppo

VITERBO – Francesco Serra in bilico sulle possibili dimissioni da capogruppo. L’indiscrezione ha iniziato a circolare nella tarda mattinata di ieri. Il leader dei sette che a dicembre, in data 19 per i più precisi, hanno presentato la propria sfiducia al sindaco Leonardo Michelini non sta vivendo un bel periodo.

 

Gli oltre settanta giorni di crisi l’hanno logorato e starebbe meditando in maniera sempre più convinta di lasciare l’incarico di portavoce del Pd nella sala d’Ercole. L’occasione buona per fare l’annuncio e consumare il gesto dovrebbe essere proprio la seduta del consiglio comunale di questo pomeriggio.

 

Consiglio che, nonostante alcuni scetticismi, sembra proprio destinato a tenersi. In aula, come già annunciato, ci saranno anche i sette. Unica assenza possibile rimane quella di Arduino Troili, l’autore del gesto più clamoroso: bruciare simbolicamente la propria sedia da consigliere tra le fiamme del ''Focarone'' di Sant’Antonio. E’ annunciata infatti come presente, nonostante sia ritenuta l’altra irriducibile del gruppo, Melissa Mongiardo. In forse la riunione del gruppo, che Serra è intenzionato a tenere prima del consiglio comunale.

 

Il giorno buono indicato era mercoledì, ma l’impegno belga dei consiglieri Pd di rito ''fioroniano'' ha costretto al rinvio. Sono tornati tutti ieri notte e se ci saranno le disponibilità l’incontro del gruppo dovrebbe tenersi oggi, intorno alle 14. Il consiglio, convocato per le 15,30, sarà egemonizzato da una discussione sulla crisi. E’ prevista una sorta di seduta interlocutoria, dove il grande atteso è proprio il discorso di Francesco Serra.

 

Il leader dei sette dovrà fare il punto su cosa è accaduto in questi mesi, partendo proprio da quella sfiducia a Michelini resa pubblica il 19 dicembre. Un passaggio difficile il suo, che era stato tra quelli che avevano giurato la fine dell’amministrazione e che ora, di fatto, sono tornati nella sala d’Ercole.

 

Scontato il ''tiro al piccione'' delle minoranze, che hanno il dente avvelenato per le storie che si sono sviluppate negli ultimi due mesi. Difficile per Serra, così come per gli altri membri del gruppo dei sette, arrivare a dire: ''Abbiamo scherzato, torniamo tutti amici come prima''. Cosa accadrà davvero è difficile prevederlo o conoscerlo. Anche perché le bocche dei diretti protagonisti restano cucite, anzi serrate.




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