ANNO 25 n° 115
Il tacchino si laurea all'Unitus
La festa del Ringraziamento celebrata anche nell'Ateneo viterbese
Studenti americani e colleghi italiani insieme. E un buffet ricchissimo

VITERBO - Tacchino, salse e patate. La prima impressione è che non sembra un gran mix. Eh si, nulla di speciale. Nulla di speciale magari per noi italiani, perché al di là dell'oceano è tutt'altra storia. Soprattutto negli Stati uniti, ogni anno, quando arriva il quarto giovedì di novembre. È infatti in questo giorno che si festeggia il cosiddetto giorno del ringraziamento, o ''Thanksgiving'', la festività cristiana celebrata negli States e nata per ringraziare Dio per il raccolto. E' ovvio che oggi il simbolo della festa si è andato un po' perdendosi, ma nella tradizione è rimasto comunque il famoso tacchino ripieno, che ogni anno imbandisce le tavole di tutti gli americani.

 

Quest'anno però, durante la giornata del ringraziamento, sembra che il famoso tacchino non abbia deliziato soltanto palati americani, ma anche quello di qualche studente viterbese. Già, perchè proprio all'università della Tuscia, c'è stato un sontuoso banchetto tra studenti Usac (progetto americano dell'università di Reno, in Nevada, che dà la possibilità a molti universitari di trascorrere un semestre all'estero in tutto il mondo) e ragazzi italiani iscritti all'ateneo della Tuscia. E l'unione di questo gruppo è sembrata proprio ben riuscita. Da una parte c'è chi ha avuto piacere nel festeggiare una tradizione tipica delle proprie origini, a cosi tanti chilometri di distanza; dall'altra. c'è chi invece in questa tradizione ha provato qualcosa di insolito e esotico, ma che comunque ha molto interessato.

 

Ecco dunque, come l'incontro di due culture ha saputo generare qualcosa di davvero piacevole, in un'atmosfera da veri festeggiamenti. Il pranzo è andato avanti fra chiacchiere e risate da entrambe le parti, fino a quando purtroppo non si è dovuto tornare a lezione. Al suono della campanella, comunque, tutti erano davvero soddisfatti, non solo per il tacchino, ma soprattutto per aver avuto la possibilità di conoscere un ragazzo o una ragazza di una realtà completamente diverse a quella a cui si è abituati.




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