ANNO 25 n° 111
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Il sogno del Tuscania Volley: ''Possiamo diventare il Chievo della pallavolo''
Si confessa il presidente Angelo Pieri

di Domenico Savino

La storia del Tuscania Volley ha un inizio traumatico perché, la parabola vincente della società del presidente Angelo Pieri che è approdata a maggio nel campionato nazionale di pallavolo serie B1, parte con una retrocessione. Dolorosa ma quanto mai istruttiva in quanto dalle ceneri si rinasce sempre come l’Araba fenice. Ed è quello che ha fatto Pieri quando è stato chiamato al timone del vascello tuscanese: ha rilevato il sodalizio cinque anni fa in B2 e al primo colpo arriva la retrocessione in C.

Una mazzata tropo grossa per chi non ha esperienza e si imbarca in un’avventura più grande.Ma Angelo Pieri capisce così tanto che continua a benedire quell’infausto anno: “E’ stato un anno illuminante, da quei momenti ho capito tantissimo e avviando il mio progetto, puntato tutto sui giovani. E’ un sogno che per questi ragazzi si è tramutato anno dopo ano in realtà. C’è la volontà della società di fare qualcosa di importante, del tecnico di costruire una squadra competitiva, dei ragazzi che vogliono arrivare in alto. Nella mia squadra otto dodicesimi sono di Tuscania, sono allevati nel nostro settore giovanile, l’under 16 sbarca alle finali nazionali di categoria contro i mostri sacri della pallavolo italiana”.

Quindi si riparte in B1 con la stessa umiltà della serie C: “Con le stesse prerogative – aggiunge Pieri – se posso fare un esempio noi non potremo mai essere l’Inter del calcio, a Tuscania non ci sarà mai il Moratti della situazione, ma possiamo diventare il Chievo Verona, perche nel nostro paese ci sono delle situazioni che non si misurano con gli euro, ma con i sentimenti, la passione, l’amore, la semplicità, l’accoglienza del pubblico, che per lo più è composto da ragazzi. Di questi valori i giocatori si innamorano e vogliono restare con noi”.

Tuscania resta la matricola terribile che ha conquistato a suon di schiacciate la B1: “E’ confermata la gran parte della squadra che ha vinto, il tecnico Bonaccorso che ha trascinato questi uomini e si aggiunge anche un ragazzo di Blera che giocava a Roma e ci ha chiesto di far parte del gruppo, si chiama Giuseppe Ottaviani e sposa in pieno la nostra teoria”.

Qualche giorno fa c’è stato un incontro in Comune a Tuscania per coinvolgere tutto il paese: “Non si tratta di richiedere aiuti economici – afferma Pieri – poi se qualcuno vuole sostenerci ben venga. Creeremo una sorta di tessera di fidelizzazione, ma il nostro obiettivo è sfruttare il volley come volano per il paese di Tuscania. Confermo che non si pagherà il biglietto, fin quando ci sarò io come presidente si potrà vedere gratis la partita”.

Sempre in tema di giovani è da poco arrivata la convocazione nella rappresentativa regionale del Lazio per tre virgulti tuscanesi: “Si tratta di Christian Anselmi, Andrea Frabotta e Simone Straino del 1996 se pensiamo che i convocati sono dodici in tutto un turno della squadra è di Tuscania. E’ il premio per il nostro lavoro che prosegue da anni alla stesso modo con grande gioia e semplicità ma ben consci di quello che ci aspetta”. Senza remore e con estremo rispetto per tutti. Le fondamenta per diventare il Chievo Verona della pallavolo sono ben piantate nel suolo di Tuscania.




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