ANNO 25 n° 110
Fersini racconta due anni in Comune
''Quello non è un posto dove servono energia e coraggio''

VITERBO - ''Non abbandono la politica, mi prendo un periodo di riposo. Poi si vedrà'', così l’ormai ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Viterbo Fabrizio Fersini. Le sue dimissioni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno. ''Le ho maturate in privato – conferma - e sono state dettate da problemi personali, devo dedicare più tempo alla mia salute. Per fare l’assessore ai Servizi Sociali serve grande energia, quello non è un posto che possono occupare tutti''.

 

Da 13 anni in politica, dapprima con la sua azione nel quartiere Santa Barbara e poi con il suo ingresso nella sala d’Ercole, tra i banchi dell’opposizione, durante l’amministrazione di Giulio Marini. Nel 2013 gran bottino di voti e un posto in giunta affidatogli dal sindaco Leonardo Michelini. Da qualche giorno respira un’aria diversa Fabrizio Fersini, confessa di sentirsi più leggero e dall’altra parte del telefono lo sentiamo ridere spesso mentre gli apparecchiamo qualche domanda. Così arriviamo a fargli tracciare un bilancio del lavoro svolto e di cosa è cambiato all’interno dei Servizi Sociali con il suo arrivo.

 

Non è stata una passeggiata quest’avventura durata neanche due anni. L’assessorato ai Servizi Sociali ha subito tre cambi sul fronte dirigenti. Prima Fioramanti, poi Mario Rossi e infine Romolo Rossetti, che guida anche gli Affari Generali. Un settore che ha perso anche sette unità di personale, non rimpiazzate. A questi problemi strutturali va aggiunta la difficile situazione economica e sociale che si è venuta a determinare da un po’ di tempo a questa parte.

 

Ma cosa ha fatto Fersini? Quello che emerge, a voler entrare bene dentro la questione, è la volontà di dettare un cambio di rotta. ''Ho lavorato con difficoltà, ma ho lavorato'', dichiara lo stesso. ''Abbiamo dotato l’assessorato di un front office efficiente, una roba che mancava da almeno quindici anni – continua -. Oggi vengono accolte circa trenta persone al giorno e per ognuno di loro vengono raccolti dati e informazioni. In questa maniera siamo riusciti a ridare gli occhi all’assessorato. Scattiamo in pratica ogni giorno delle fotografie sui problemi della gente e questa è una cosa preziosa, anche per chi verrà dopo di me. Stiamo raccogliendo dati, che poi analizziamo, e torna utile in fase di preparazione di bilancio per capire a cosa va data risposta''.

 

Tra le azioni che Fersini tiene a sottolineare c’è il bando per il sostegno agli affitti. 450mila euro che hanno permesso a Palazzo dei Priori di sostenere le famiglie in difficoltà con quote da 250 a 150 euro al mese, per chi rischia di finire sfrattato. ''Ma un altro passo in avanti lo abbiamo fatto mettendo al centro – spiega l’ex assessore – la questione dell’inclusione sociale. L’assessorato ai Servizi Sociali non può limitarsi a intervenire sulle urgenze, deve promuovere azioni di prevenzione. Un ragazzo che arriva a drogarsi, al di là del dramma umano è anche un costo per la società. Intervenire prima, informando sulla droga e favorendo sistemi di incontro e crescita positivi, è la vera soluzione''.

 

Infine gli asili nido: ''Anche su questo tema ho fortemente voluto una rivoluzione, arrivando all’approvazione di un regolamento. Lo abbiamo maturato partendo dal modello d’eccellenza di Reggio Emilia. A Viterbo mi sono trovato la paradossale situazione dell’asilo pubblico impoverito dalla crescita di tanti asili nido privati. Ritengo sia giusto che anche in questo campo sia l’amministrazione a dettare le linee di sviluppo''.




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