ANNO 25 n° 88
Da 900 a 700: meno poltrone per tutti
Dagli atti, il Comune sapeva che fino al 2012 le sedie erano ancora tutte
In mezzo, il contratto di affitto, il passaggio della società di gestione e tanti intrecci

VITERBO – ''Premesso che il Comune è proprietario dell’immobile situato in vicolo del Teatro Genio numero 16, adibito a cinema. E che con contratto del 17 febbraio 2010 ha provveduto alla locazione dell’immobile e dell’azienda, composta da macchinari e arredi, tra i quali numero 900 poltrone, alla società Teatro Genio srl…’’. Lo specifica bene, quella delibera: macchinari e arredi tra i quali 900 poltrone. Lo si scrive – perché le parole volano e gli scritti restano – nella delibera di giunta del 18 settembre 2012, oltre due anni dopo la stipula di quel contratto. Nella delibera approvata dall’allora giunta Marini (presenti quel giorno gli assessori Contardo, Frontini, Muroni, Ubertini, Zucchi) si ''prendeva atto della cessione, da parte della Teatro Genio srl, dell’attività alla Ferretti srl’’, come è riportato nell’oggetto.

 

UNA SEMPLICE SOTTRAZIONE Di quelle ''900 poltrone’’ (358 in platea, 270 nella parte rialzata, 40 in balconata e 232 in galleria), oggi, ne restano meno di 700, come hanno potuto verificare i tecnici comunali che lunedì scorso hanno effettuato il sopralluogo al cinema, e hanno redatto il verbale: le oltre 230 sedie che stavano in galleria (e molte delle 40 in balconata), adesso, non ci sono più. Anzi, citando ancora il verbale, in galleria ''non sono presenti beni immobili’’. Che fine hanno fatto quelle poltrone, talmente preziose non soltanto da essere specificate nella delibera del Comune, ma da riscuotere anche un discreto successo anche sul mercato dell’antiquariato e del vintage?

 

L'INTRECCIO La domanda è sempre lì. La razzia delle poltrone è il mistero che si fa sempre più fitto, che s’intreccia con le vicende recenti dello storico cinema viterbese. Tra passaggi di proprietà, progetti di rilancio poi andati a farsi benedire, debiti (affitti e tasse non pagate) che s’accumulavano. E infine, l’epilogo che potrebbe aprire nuove prospettive di rinascita, dello scorso 8 febbraio, quando Palazzo dei priori è tornato in possesso del Genio, dal liquidatore della società Teatro Genio srl. Un atto dovuto, come ente pubblico ma anche come proprietario dell’immobile.

 

IL COMUNE CONTAVA FINO A 900 POLTRONE Ma andiamo con ordine. Quella delibera del settembre 2012 è importante per almeno due ragioni. La prima, che riguarda strettamente le nostre poltrone. Intanto, perché se ne ribadisce l’esistenza di tutte e 900 in un atto ufficiale. E poi perché si fa riferimento al vecchio contratto del 2010, il contratto di affitto di azienda con cui Palazzo dei priori concede in locazione la struttura alla Teatro Genio srl. Ha la durata dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre dello stesso anno, ma non essendo più stato ritrattato tra le parti, continuerà a fare fede fino alla fine del rapporto, cioè fino all’8 febbraio 2016. Vediamolo nei dettagli più interessanti.

 

LO STATO DEI BENI Il canone è fissato in mille euro al mese, da pagarsi anticipatamente (mai pagato: gli affitti inevasi ammontano, secondo il Comune, ad oltre 70mila euro). Ma è il paragrafo otto di quel contratto a colpire ancora di più. Già dal titolo: Stato dei beni. ‘’L’affittuario – recita il comma – dichiara di ricevere in consegna i beni costituenti il complesso aziendale, come meglio risultano dall’inventario. Detti beni risultano in buono stato e adatti all’uso convenuto e si obbliga a restituire gli stessi beni alla scadenza del contratto, rendendosi responsabile soltanto per i deterioramenti dovuti ad uso improprio’’. Dunque, se le poltrone della galleria allora (nel 2010 e poi nel 2012) erano tutte al loro posto, che fine hanno fatto? Chi le ha prese? Dove sono finite? E’ quello che tutti si domandano da quanto è stato appurato che le sedie non ci sono più. Senza per questo fare insinuazioni: tutto è possibile, che siano state asportate da terzi, che siano finite ‘’dimenticate’’ in qualche magazzino (o garage), che siano state divorate dai tarli.

 

IL CAMBIO DI SOCIETA' Ma veniamo alla seconda ragione per cui la delibera del 18 settembre 2012 ha un ruolo rilevante in questa vicenda. Dopo quelle carte, con cui il Comune ‘’prende atto della cessazione dell’attività cinematografica e teatrale dalla Teatro Genio srl alla Ferretti srl’’, succede una cosa importante. Non avviene alcun passaggio di attività tra le due società. No: si preferisce un’altra strada. I fratelli Paolo e Francesco Ferretti entrano direttamente nella Teatro Genio Srl (con un altro socio che avrà una piccola parte di quote), diventandone proprietari. Questo accade il 3 gennaio 2013 al cospetto di un notaio di Terni. Ora: o il Comune ha fatto un po' di confusione negli atti, e può capitare, oppure effettivamente il soggetto giuridico con cui confrontarsi era un altro: non la Ferretti srl ma la Teatro Genio srl.

 

I LAVORI PROMESSI Seguirà un carteggio tra gli stessi Ferretti e il Comune. In cui i fratelli orvietani propongono il loro progetto di rilancio del cinema ‘’per riportarlo al fasto del passato, con una ristrutturazione che avverrà gradualmente, in un lasso di tempo di 3 o 4 anni. I lavori che intendiamo eseguire sono la sostituzione dell’impianto audio con uno dolby digital, la sostituzione delle poltrone e il loro riposizionamento…’’ eccetera eccetera. Per le poltrone, in particolare, i Ferretti si dicono disposti a stanziare 80mila euro. Domanda: quel punto (la lettera è del 14 gennaio), le 230 poltrone della galleria erano ancora all’interno del Genio? Oppure quella somma sarebbe servita a sostituirle visto che già erano state asportate.

 

LA NUOVA DELIBERA DI AFFITTO Comunque, la proposta della Teatro Genio srl (passata di proprietà dei Ferretti) viene presa in parola dalla giunta comunale. Che il 26 marzo 2013, nel pieno della campagna elettorale che due mesi dopo sancirà la sconfitta dell’amministrazione Marini, approverà un’altra delibera concedendo ancora una volta in affitto (sempre a mille euro al mese) il cinema alla società. ‘’Considerando – si legge nell’atto – che la i nuovi proprietari si sono resi disponibili ad accollarsi la situazione debitoria della precedente gestione nei confronti del Comune di Viterbo (debiti allora quantificati in 71.699 euro) e che i signori Francesco e Paolo Ferretti intendono provvedere ad una serie di lavori quali la sostituzione dell’impianto audio, la sostituzione delle poltrone e il loro riposizionamento…’’ Eccetera eccetera.




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