ANNO 25 n° 110
Corruzione, più 15,8% nel Viterbese
Lo svela un rapporto dell'Eures relativo ai reati commessi tra il 2009 e il 2014

VITERBO - Allarme corruzione in tutto il Lazio, con Roma e Frosinone a fregiarsi del poco onorevole primato della maggior concentrazione di reati. Ma nemmeno la Tuscia è stata risparmiata dal fenomeno, facendo registrare un incremento di reati del 15,8%. Dati preoccupanti che arrivano dal ''rapporto su profili e dinamiche della corruzione a Roma e nel Lazio'' realizzato dall'Eures, e che non risparmiano nemmeno la Tuscia.

 

I reati contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali sono infatti in crescita in generale su quasi tutto il territorio laziale: nella capitale ne sono stati denunciati 265, commessi nel 2014, con un incremento del 20,5% rispetto ai 220 del 2013 e di ben l'84% rispetto ai 144 del 2009, anno iniziale della rilevazione.

 

Ad avviso di Fabio Piacentini, presidente dell'Eures, il dato, per quanto allarmante, potrebbe essere solo la punta dell'iceberg. ''E' ancora difficile - argomenta - far emergere i reati di corruzione, soprattutto contro pubblica amministrazione''. Secondo Piacentini, infatti, ''Mafia Capitale è stata la prova evidente della corruzione sistemica a Roma e nel Lazio, dove i reati sono quasi triplicati.

 

E se nella Città Santa un peso specifico lo si deve anche alla recente inchiesta Mafia Capitale, anche la provincia di Viterbo non se la passa certo bene: rispetto allo scorso anno, infatti, l'aumento è del 15,8%. Molto peggio a Frosinone, dove l'impennata è stata addirittura del 103,8%. In lieve flessione, invece, Latina e Rieti.

 

Incoraggiante il fatto che il numero di denunce sia aumentato, segno di una maggiore attenzione dei cittadini nel combattere il fenomeno. Resta, però, il segnale di una piaga ancora lontana dall'essere debellata: soltanto nell'ultimo anno nel Lazio l'aumento dei reati è stato pari a +15,1% (352 le denunce nel 2013.




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